La circolazione del virus della Peste suina africana (Psa) nel territorio dell’Emilia-Romagna mette a rischio le produzioni dell’agroalimentare. La prevenzione della diffusione del contagio passa anche attraverso il controllo della presenza di cinghiali.
La Regione conferma il proprio impegno, applicando gli strumenti previsti dalla normativa ed incrementando lo stanziamento di risorse del proprio bilancio: quasi un milione di euro sono assegnati alle Polizie provinciali per il 2024, e ad essi si aggiungeranno a breve altri 285mila euro.
L’attività di depopolamento è dunque in corso in tutte le province dell’Emilia-Romagna, a partire da quelle dove il virus è già presente, Piacenza e Parma, ma sta interessando anche Reggio Emilia e Modena. In questi mesi si è registrato un incremento degli abbattimenti, coordinati dai Got (Gruppi operativi territoriali) e dalle Polizie provinciali. Risultati, questi, frutto anche delle misure introdotte dal Piano di controllo approvato a dicembre 2021, con cui è stata data la possibilità agli agricoltori e agli allevatori di agire per autodifesa anche per mezzo di coadiutori di fiducia. È stato inoltre ampliato l’orario della caccia in selezione (ovvero l’abbattimento pianificato per numero e territorio) fino alle ore 24. Ulteriori novità saranno introdotte con l’approvazione del nuovo Regolamento ungulati.
A giorni il Commissario straordinario per la Peste suina africana concluderà l’affidamento del primo servizio di depopolamento di cinghiali tramite operatori esperti. Il bando utilizzerà una prima tranche dei due milioni di euro assegnati dalla Regione alla struttura commissariale a dicembre 2022. A breve la Regione convocherà nuovamente i presidenti delle nove province emiliano-romagnole per fare il punto sulle diverse attività in corso nei territori.
Infine, l’assessorato ha recentemente scritto al Governo per chiedere alcune modifiche al Decreto Legge “Agricoltura”; tra le richieste, quella di assegnare maggiori poteri al Commissario straordinario, sulla scorta di quanto previsto per il Commissario straordinario per il granchio blu, offrendo la possibilità di agire con una strategia nazionale nelle regioni coinvolte.