Controllo sanitario molluschi bivalvi vivi

Classificazione e monitoraggio delle acque marittime antistanti la costa dell’Emilia-Romagna e delle acque interne regionali per la produzione in allevamento e la raccolta dei molluschi bivalvi vivi.

L' Emilia-Romagna è una delle principali regioni italiane relativamente alla produzione/raccolta di molluschi bivalvi e gasteropodi.

In particolare, i molluschi bivalvi, principalmente mitili, vongole veraci e lupini, (vedi scheda) vengono allevati e/o raccolti nelle aree marine antistanti le coste regionali e in piccola parte nelle acque interne.

I molluschi bivalvi devono essere raccolti o allevati in aree marine classificate a cura dell'Autorità competente regionale, sulla base dei dati ottenuti nel corso dell'attività di monitoraggio eseguite dai Servizi veterinari interessati (AUSL Ferrara e Romagna) in zone A, B, e C ( in Regione Emilia-Romagna non sono presenti zone classificate come C), in ragione del valore dei coli presenti nei molluschi stessi, come definito dalla Legislazione Comunitaria (vedi tabella).

Vista l'importanza del settore e nel contempo la necessità da parte dell'Autorità competente, di garantire la trasparenza dei controlli ufficiali effettuati nell'ambito della sicurezza alimentare, la Regione Emilia-Romagna rende disponibile sia agli operatori del settore della molluschicoltura, che degli addetti al controllo ufficiale, nonché ai cittadini, un sistema che rende visibili le aree destinate all'allevamento e alla raccolta dei molluschi bivalvi eduli.

Questo sistema è rappresentato da una mappa contenente tutte le aree classificate in zone di classe A (molluschi che possono essere destinati direttamente al consumo, senza essere depurati) e zone di classe B (molluschi che prima di essere confezionati e venduti al consumatore devono passare da un centro di depurazione). Il perimetro di queste aree è definito con il colore verde nel caso che l’area sia attiva e aperta, con il colore rosso nel caso che i Servizi Veterinari Locali, a seguito dell'attività di controllo ufficiale relativo ai parametri microbiologici e chimici previsti dalla normativa comunitaria, adottino un provvedimento di divieto temporaneo di raccolta. L’area tornerà verde quando il provvedimento viene revocato, ovvero solo dopo che i Servizi veterinari hanno accertato il ripristino delle condizioni di idoneità igienico-sanitaria della zona interessata.

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