Una nuova tecnologia di essiccazione per riciclare ingredienti utili dai rifiuti alimentari
22 Novembre 2021
Circa un terzo del cibo prodotto in Europa viene gettato via, e molto ne viene sprecato durante la produzione. Ogni anno si contano circa 90 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, abbastanza per coprire circa 12 000 campi da calcio. Il progetto DRALOD, finanziato dall’UE, ha sviluppato un sistema per riciclare i rifiuti alimentari in nuovi prodotti.
- Pubblicato il AMBIENTE, NOTIZIE, Unione Europea
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La Spagna verso il divieto degli imballaggi in plastica
13 Ottobre 2021
Anche la Spagna segue l’esempio della Francia nel recepimento delle norme sull’economia circolare previste dall’Unione Europea. Il Ministero spagnolo per la transizione ecologica e la sfida demografica (MITECO) ha aperto all’informazione pubblica il progetto di regio decreto sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio. L’obiettivo è quello di promuovere l’uso di soluzioni alternative riutilizzabili agli
Riciclo: Italia prima in Europa
05 Maggio 2021
L’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di riciclo sulla totalità dei rifiuti pari al 79% con un’incidenza più che doppia rispetto alla media UE e ben superiore a tutti gli altri grandi paesi (la Francia è al 56%, il Regno Unito al 50%, la Germania al 43%).
Arriva una nuova plastica riciclabile all’infinito?
11 Settembre 2020
L’umanità, poi, ha anche un problema con il riciclo della plastica: delle oltre 300 milioni di tonnellate che vengono prodotte ogni anno in giro per il mondo, solo una minima percentuale viene riutilizzata. In uno studio pubblicato su Science Advances, un team di chimici che lavorano tra USA, Arabia Saudita e Cina annuncia di aver trovato
“E questo dove lo butto?” Una domanda che, prima o poi, tutti si sono posti davanti a un imballaggio dubbio e senza indicazioni di smaltimento, o peggio di rifiuti come piatti rotti e penne esaurite, che possono diventare un grattacapo quando non si hanno sottomano le istruzioni della raccolta differenziata del nostro comune. E allora che fare?