Linee Guida sull'uso prudente degli antibiotici

Con la Nota Regionale 37827 del 17/01/2022 è stata pubblicata la revisione delle Linee Guida per l’uso prudente dell’antibiotico nei bovini da latte, alla luce delle indicazioni stabilite dal Regolamento 2019/6 e, in particolare, del divieto di effettuare trattamenti profilattici di massa. Tale documento, approvato dal Centro di Referenza Nazionale per l’Antibiotico resistenza, presenta alcuni aggiornamenti di carattere tecnico e una specifica proposta applicativa, in relazione all’attuazione della c.d. “asciutta selettiva” nelle bovine da latte, in attesa di eventuali diverse indicazioni o di emanazione di normativa specifica da parte del Ministero della Salute.

Con la Nota regionale 419182 del 07/06/2018 erano state ufficializzate le Linee Guida sull’uso prudente dell’antibiotico nell’allevamento suino e negli animali da compagnia.

Il risultato raggiunto è stato frutto di un lavoro multidisciplinare che ha coinvolto tecnici di Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Aziende Usl regionali, Università di Bologna e Veterinari Liberi Professionisti, con la revisione e l’approvazione da parte del Centro Nazionale di Referenza per l’antibiotico resistenza (CRAB); i tre documenti sono stati presentati anche al Ministero della Salute e al Coordinamento Interregionale, in attesa dell’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni, con l’ottica di diventare un punto di riferimento a livello nazionale.

Per garantirne una diffusione capillare sono già stati organizzati sul territorio regionale diversi corsi di formazione e di divulgazione dei 3 documenti; il materiale presentato durante questi seminari può essere consultato e scaricato da http://www.alimenti-salute.it/formazione.

Le linee guida sono strumenti dinamici e non vincolanti e verranno periodicamente aggiornate alla luce delle nuove evidenze scientifiche e delle osservazioni proposte dai diversi attori coinvolti; già dall’anno successivo alla pubblicazione di questa prima edizione verranno esaminati e condivisi con i gruppi tecnici che hanno collaborato alla stesura tutti i commenti e le proposte di modifica.

In un prossimo futuro si prevede, in collaborazione con altre Regioni, di realizzare documenti analoghi indirizzati ad altre filiere; si partirà con quella avicola, in collaborazione con la regione Lombardia, per poi affrontare anche il settore ovicaprino e cunicolo.

L’applicazione dei principi di “buon uso” dell’antibiotico, insieme ad una valutazione oggettiva dell’uso del farmaco sul territorio, possibile grazie all’avvento della ricetta elettronica, permetteranno di rafforzare la lotta all’antibiotico resistenza con sempre maggior consapevolezza.

Ministero della Salute

Coordinamento Regione Emilia-Romagna - 2023

Dalla scoperta della penicillina in poi, l’uso copioso e spesso improprio degli antibiotici ha portato
alla comparsa di microrganismi multi-resistenti che, da qualche tempo, sono oggetto di grande
attenzione in Sanità pubblica perché responsabili di infezioni umane divenute pressoché incurabili.

Nella Comunità europea si stimano circa 29 mila morti ogni anno per infezioni causate da batteri
resistenti e costi sanitari aggiuntivi ingenti. Considerando la gravità di questo fenomeno, si sta
cercando di intervenire a livello globale con attività volte alla riduzione del consumo di antibiotico
sia in campo umano che in medicina veterinaria.

In che modo la medicina veterinaria e le attività zootecniche sono coinvolte in questa problematica
sanitaria?

Esiste uno scambio continuo e reciproco di microrganismi tra animale, ambiente e uomo. Questo può
avvenire attraverso il contatto diretto uomo-animale, tramite i reflui dispersi nell’ambiente oppure
tramite gli alimenti di origine animale.

Le resistenze che si creano in allevamento possono, quindi, diffondersi nella comunità.

Per questo, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è un problema che deve essere affrontato in una
logica “One Health”, essendo salute umana, salute animale e ambiente fra di loro interconnessi.

 

REGIONE VENETO e FRIULI VENEZIA GIULIA  2021

Le sostanze antimicrobiche sono utilizzate per la cura delle infezioni batteriche dell’uomo e degli animali dal secolo scorso, ma in epoca più recente alcuni antibiotici, i cosiddetti auxinici, sono stati impiegati nell’alimentazione degli animali da reddito anche per migliorarne le performance di crescita, pratica successivamente vietata a livello di Unione Europea fin dal 2006.
La resistenza agli antibiotici, generalmente indicata con l’acronimo inglese AMR (antimicrobial resistance), è un fenomeno naturale che fa seguito, inevitabilmente, all’esposizione dei batteri agli antibiotici e alla cosiddetta “pressione selettiva” che questi esercitano sulle mutazioni spontanee in grado di favorire la sopravvivenza batterica. Successivamente, la resistenza batterica può diffondersi attraverso meccanismi diversi, che comprendono anche il trasferimento di materiale genetico fra batteri di diversa specie, amplificando in tal modo la velocità di diffusione. I fattori che favoriscono il mantenimento e la diffusione della resistenza batterica sono molteplici, tra i principali sicuramente un impiego non corretto di antibiotici in ambito zootecnico.

Nello specifico, anche il settore della coniglicoltura intensiva, in analogia ad altri comparti zootecnici, in passato ha utilizzato in modo irrazionale le sostanze antimicrobiche, peraltro somministrate agli animali per via prevalentemente orale.
L’allevamento del coniglio da carne, infatti, è afflitto e penalizzato da una serie di patologie che, traendo origine da modalità di allevamento non sempre adeguate al benessere della specie, acquisiscono i caratteri di sindromi condizionate polifattoriali.
E’ evidente, pertanto, che per rispondere all’esigenza del mercato di carni di coniglio di buona qualità, ottenute con ridotto uso di antimicrobici, sarà necessario un considerevole sforzo non solo per migliorare le modalità di utilizzo degli antibiotici (prudent use), ma, soprattutto, per migliorare le modalità di allevamento del coniglio, il suo benessere e la sua salute.

Le presenti Linee Guida  a cura della Regione Veneto e autonoma del Friuli Venezia Giulia si propongono, quindi, di:

  1. contestualizzare le problematiche di resistenza batterica oggi in discussione nell’allevamento intensivo del coniglio
  2. fornire indicazioni agli operatori del settore per un impiego consapevole e razionale del farmaco veterinario (prudent use), unitamente a indicazioni per una corretta gestione sanitaria dell’allevamento, basata sul benessere degli animali e sulla biosicurezza
  3. stimolare l’adozione di una serie di interventi fra loro coordinati per un uso appropriato degli antibiotici riducendo il rischio di selezione e diffusione di antibiotico resistenza (antimicrobial stewardship)
  4. condividere le problematiche poste dalla resistenza antimicrobica fra medici veterinari che operano nel settore della produzione primaria e quelli impiegati in istituzioni pubbliche (Regioni, Aziende Sanitarie, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Università, etc.), per una miglior tutela della salute pubblica e della salute animale.

 

PDF icon Linee Guida Uso prudente dell'antibiotico nell'allevamento del coniglio da carne - 2021

RER  2022

L'utilizzo degli antibiotici in allevamento comporta inevitabilmente l'instaurarsi di una pressione selettiva in grado di favorire la selezione e la diffusione di batteri resistenti; tale rischio aumenta a fronte di un uso irrazionale, spesso volto a sopperire a carenze gestionali e strutturali.
 
In Italia, la filiera suina rappresenta uno dei punti critici per l’insorgenza delle resistenze, questo soprattutto a causa di una gestione degli antibiotici non sempre razionale.
 
Le principali criticità sono:
• scarso ricorso ad esami di laboratorio;
• frequente ricorso a trattamenti di massa;
• somministrazione di antibiotici mediante mangime medicato o acqua d’abbeverata;
• uso degli antibiotici a scopo profilattico o metafilattico;
• utilizzo frequente e non giustificato di alcune classi d’antibiotici considerate d’Importanza Critica per l’uomo (CIAs) o “salvavita”.
 
Al fine di contenere l'antibiotico-resistenza (AMR), già da tempo il mondo scientifico è concorde nel sostenere che gli antibiotici dovrebbero essere utilizzati esclusivamente a scopo terapeutico, a seguito di specifica diagnosi e che i trattamenti di massa a scopo profilattico e metafilattico dovrebbero essere evitati o fortemente limitati; l’Unione Europea ha fatto proprie queste indicazioni, rendendole cogenti attraverso due nuovi Regolamenti (Reg. 2019/4 e 2019/6), entrambi in applicazione dal 28 gennaio 2022.
 
 
 

RER  2018

La somministrazione di antimicrobici in animali produttori di alimenti (DPA) contribuisce fortemente alla selezione e diffusione di batteri resistenti, con conseguente rischio per la salute. Tuttavia, enfatizzare
l’attenzione solo su questa fonte di antimicrobicoresistenza (AMR) può comportare una sottostima delle cause “non-food”. Negli animali da compagnia emerge la necessità di promuovere azioni concrete per il contenimento di batteri resistenti o multiresistenti attraverso l’adozione di buone pratiche. Le presenti linee guida, che non vogliono rappresentare alcuna limitazione alla libertà clinica del veterinario, si propongono di suggerire alcune modalità operative, affrontando le seguenti tematiche:

  • Misure di biosicurezza
  • Diagnosi e ricorso ad esami di laboratorio
  • Scelta ed uso razionale dell’antimicrobico
  • Comunicazione con il proprietario.

 

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