Gli esami sono stati effettuati dall’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche, centro di referenza nazionale per le malattie da postivirus. La documentazione – si apprende in Piemonte – è stata trasmessa al Ministero della Salute che la notificherà all’Oie, l’organizzazione mondiale della sanità animale, e alla Commissione Europea.
Il caso di peste suina può avere conseguenze sul commercio delle carni suine italiane, con la possibilità che i Paesi che non riconoscono il principio di regionalizzazione possano imporre il divieto di importazione di tutti i prodotti suini dell’intero Paese in cui la Psa si è manifestata.
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