“È grave il blocco delle esportazioni di carne suina italiana attuato dalla Cina con il pretesto dei rischi per il contagio da Covid a pochi giorni dalla firma dell’accordo sugli investimenti tra Cina e Unione europea giustificato dall’obiettivo di favorire un maggiore accesso al mercato secondo lo stesso presidente cinese Xi Jinping”. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini commenta così l’allarme lanciato da Opas (Organizzazione prodotto allevatori suini) dopo che le autorità cinesi lo scorso 3 gennaio hanno mosso rilievi in dogana a due container di carne congelata e cartonata ritenuta rischiosa in chiave pandemia.
Il timore è quello che “dietro la decisione cinese ci sia in realtà la volontà di creare ostacoli per sostenere la produzione locale di carne suina, come dimostrano gli ingenti acquisti di alimenti effettuati sul mercato internazionale dal gigante asiatico per l’alimentazione del bestiame allevato. Lo scambio commerciale dell’Italia con la Cina è peraltro profondamente sbilanciato a favore del Paese asiatico che ha esportato nelle Penisola il 24% in piu in valore di quanto ha importato, secondo le elaborazioni su dati Istat relative ai primi 9 mesi del 2020 dalle quali emerge che il blocco rischia di fermare il necessario riequilibrio”.