Nuovo impegno per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione da parte della Regione Emilia-Romagna, che si aggiudica quasi 1,9 milioni di euro di finanziamenti statali con un progetto che ha ottenuto il via libera dal ministero della Salute.
Le risorse provengono dal fondo nazionale – istituito dal Governo nella legge di bilancio 2021 – che complessivamente mette a disposizione 15 milioni per il 2022 e altri 10 per il 2023 per finanziare i Piani regionali per le patologie legate ai disordini dell’alimentazione. 1,9 milioni quelli destinati all’Emilia-Romagna, che sommati agli 820mila euro della Regione porta a oltre 2,7milioni l’investimento complessivo per contrastare i disturbi legati al cibo. Un fenomeno, peraltro, in crescita per numero di casi dopo l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia: nel 2021 in regione sono stati 2.008 i pazienti presi in carico, tra Centri di salute mentale (1.379 persone) e Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza (629).
Sul totale, 1.264 degli assistiti nei Centri di salute mentale (il 91,7%) è di sesso femminile, mentre i maschi sono 115 (l’8,3%). La prevalenza della componente femminile si riscontra anche nei servizi per la presa in carico dei più giovani (Neuropsichiatrie dell’infanzia e dell’adolescenza) con 587 assistiti (pari al 93,3%). Per quanto riguarda le fasce d’età, oltre due terzi degli assistiti (1.396, pari al 69,5%) si concentra tra i 12 e i 30 anni, con un incremento del 51,9% complessivo e del 124,4% tra i minori, rispetto al 2016, complice anche la pandemia da Covid che si è fatta sentire con forza sulla salute mentale, in particolare sui disturbi alimentari, rendendone l’esordio più precoce. Sono infatti aumentate le richieste di aiuto e si sono acuiti i disturbi alimentari preesistenti. In questa fascia di età sono stati 461 i casi in cui si è reso necessario uno o più ricoveri. Quanto alle diagnosi dei singoli disturbi dell’alimentazione, tra i problemi più frequenti ci sono: l’anoressia nervosa che comprende il 38,01% dei casi e la bulimia con il 26,5% di casi.
Il progetto – “Linee di intervento per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione (DNA)” – ha come principale obiettivo quello di stabilizzare e consolidare l’attuale modello organizzativo regionale della rete ambulatoriale basato sull’équipe multidisciplinare per l’intercettazione precoce dei disturbi alimentari, e garantire prossimità territoriale e adeguatezza delle cure. Altre finalità sono l’implementazione e omogeneizzazione dei Programmi Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) in ogni Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria dell’Emilia-Romagna, compatibilmente con le specificità organizzative e territoriali.
Tra le azioni principali previste dal progetto il potenziamento e la realizzazione, dove non presenti, dei livelli ambulatoriali intensivi dei Day Service con figure professionali dedicate al percorso psiconutrizionale: almeno un Day service per il 50% delle Aziende sanitarie del territorio; l’implementazione della cartella socio-sanitaria unica elettronica regionale per la gestione della documentazione sanitaria, i Percorsi di cura (Programma regionale DNA) e la condivisione dei Progetti terapeutico-riabilitativi con tutti i componenti dell’équipe DNA e con gli assistiti/familiari.
E ancora, si prevede un ulteriore potenziamento della telemedicina nell’ambito della cura delle persone che soffrono di disturbi alimentari, in particolare della televisita e del teleconsulto: l’obiettivo in questo caso è raggiungere il 5% delle prestazioni in telemedicina.
Allegato: Disturbi alimentari e nutrizionali