Nell’ambito dell’incontro del Distretto di pesca del nord Adriatico unito nella lotta al ‘granchio blu’ è stato approvato un documento comune delle Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia indirizzato al Governo affinché adotti le misure necessarie, e specifiche, per contenere i danni all’ambiente marino e all’economia causati dal ‘granchio blu’, specie alloctona dannosa che si ciba di vongole e novellame.
La Regione Emilia-Romagna ha proposto inoltre un articolo di legge per attivare l’autodifesa degli acquacoltori, sulla falsa riga di quelli approvati in agricoltura, per predisporre un piano per il controllo ittico della specie Granchio blu.
L’approvazione del documento arriva a due giorni di distanza dall’autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura e sovranità alimentare, dopo le sollecitazioni della Regione Emilia-Romagna, al prelievo del crostaceo per l’autodifesa nella Sacca di Goro e negli allevamenti di acquacoltura di Comacchio.
Inoltre, la Regione si è coordinata con i Comuni di Goro e Comacchio per la stesura delle necessarie ordinanze che permettono il prelievo in autotutela del ‘granchio blu’ nelle concessioni che insistono su entrambi i territori, particolarmente colpiti.
Tra le richieste al Governo avanzate dal Distretto di pesca del Nord Adriatico che riunisce le tre regioni costiere, quella di convocare urgentemente un tavolo tecnico per la definizione e l’adozione immediata di misure e provvedimenti efficaci, concertati e condivisi ma anche l’eventuale dichiarazione dello stato di calamità dopo accertamenti delle condizioni da parte di Cnr e Ispra.
Necessario disporre l’immediata attivazione di una misura, sostenuta da adeguate risorse, per la tutela della biodiversità mediante il prelievo della massima quantità possibile di ‘granchio blu’ con la partecipazione diretta dei pescatori e la supervisione di un istituto scientifico per il monitoraggio delle operazioni.
Richiesto di definire, approvare e attuare, un Piano Nazionale per il controllo e la riduzione numerica della specie aliena ‘granchio blu’ sul territorio nazionale nonché avviare specifici progetti di studio della biologia della specie per individuare le migliori strategie con le quali la “lotta biologica” potrebbe risultare maggiormente efficace e massimizzare i risultati (muta del carapace, fecondazione delle uova, concentrazione degli individui in spazi ridotti).