Nel 2019, si conferma la costante e specifica attenzione di tutte le Regioni e Province Autonome rivolta alla tematica degli OGM. La valutazione positiva generale dei risultati è in linea con quelle degli anni precedenti. In particolare esaminando i dati relativi al territorio, per un numero totale di campioni prelevati ed analizzati pari a 707, la percentuale di quelli positivi è stata del 3,2%, con due campioni non conformi.
Ciò conferma sempre di più sia la consapevolezza degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera alimentare, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, sia l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto. Un aspetto che necessita ancora di attenzione da parte delle regioni/P.A. è quello di limitare i controlli sui prodotti finiti ed intensificare quelli sulle materie prime e gli intermedi di lavorazione utilizzati dalle industrie alimentari, a cui però quest’anno un maggior numero di regioni è riuscito a dedicarvi almeno il 60% dell’attività di controllo. Ciò consente un campionamento più rappresentativo che porta ad un controllo più efficace. Inoltre questo aspetto continua ad essere preso in considerazione quale CRITERIO di QUALITA’ nella valutazione dei flussi informativi di sicurezza alimentare e veterinaria ai fini della certificazione LEA. L’attività all’importazione è rimasta praticamente stabile con 90 campionamenti effettuati, rispetto ai 92 effettuati nel 2018, dei quali nessuno non regolamentare.
Concludendo, tenuto conto dei risultati complessivi ottenuti anche per il 2019, si può affermare che sul mercato italiano i prodotti alimentari rispettano i requisiti d’etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando in tal modo l’informazione al consumatore. Si conferma, inoltre, che in Italia la presenza di OGM autorizzati negli alimenti continua ad essere decisamente limitata ed a concentrazioni estremamente basse, per lo più inferiori al limite di quantificazione.