Chi mangia insetti commestibili, o comunque non è pregiudizialmente contrario all’idea di farlo, fa spesso riferimento ai crostacei come esempio di animali tutto sommato simili agli insetti e che sono parte dell’alimentazione di molte popolazioni nel mondo, anche nei paesi occidentali. È un paragone che ha senso, non solo nella percezione comune ma anche sul piano tassonomico. Ma benché sia citato da anni non sembra avere grande influenza sulle persone che mangiano normalmente gamberi e aragoste, per esempio, e si rifiutano di assaggiare grilli, cavallette o cicale, che invece gli appassionati di insetti commestibili considerano in fondo «aragoste chiassose che stanno sugli alberi».
Secondo una ricerca pubblicata nel 2020 sulla rivista eLife e condotta da un gruppo guidato da Nicholas Strausfeld, neuroscienziato della University of Arizona, sia i crostacei che gli insetti possiedono particolari strutture cerebrali, che si ipotizza siano necessarie per l’apprendimento, la memoria e il movimento in ambienti complessi. In precedenza si pensava invece che fossero una caratteristica evolutiva propria degli insetti, assente nei crostacei.
Molte persone che hanno assaggiato gli insetti commestibili dicono che la parte interna e più carnosa, protetta dall’esoscheletro, ha un sapore molto simile a quello dei crostacei. Proprio a causa di tutte le relazioni esistenti tra i due gruppi di animali, alle persone allergiche ai crostacei viene peraltro sconsigliato di mangiare gli insetti commestibili, incluse le cicale, la cui ampia diffusione recente negli Stati Uniti ha favorito una certa tendenza di chef e aspiranti chef a utilizzarle in cucina.
Il consumo di insetti è perlopiù oggetto o di articoli sensazionalistici e banalizzanti, ha scritto il Washington Post, o di articoli che lo descrivono come una possibile o probabile futura fonte di proteine a basso costo in scenari apocalittici. Ma per circa due miliardi di persone in tutto il mondo – più di un quarto della popolazione mondiale – gli insetti sono invece uno degli alimenti più antichi e comuni.