Non credono di godere buona salute 3 italiani su 10: una quota che sale al 43% fra le persone con molte difficoltà economiche e scende al 23% fra le persone senza tali difficoltà.
E’ questa la fotografia scattata dalla Sorveglianza PASSI (Progressi per le Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) nel quadriennio 2015-2018, coordinata dall’ISS per le Regioni dove si notano le differenze territoriali e il gap Nord-Sud a sfavore del Sud, dove è più alta la prevalenza di fumatori, sedentari, obesi, diabetici, ipertesi e persone che, in generale, non adottano stili di vita salutari.
Il 30% degli italiani riferisce di non godere di buona salute ma, se si esamina il campione delle persone con difficoltà economiche, la percentuale sale al 43% e scende al 23% fra i più abbienti. Fra le persone con molte difficoltà economiche il 34% fuma (vs 22% di chi non ha difficoltà economiche), il 46% è sedentario (vs 28%), il 9% consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno (five a day), come raccomandato per una corretta e sana alimentazione (vs 11%); l’8% riferisce una diagnosi di diabete (vs il 3%), il 25% una diagnosi di ipertensione (vs il 18%). Analoghe sono le differenze per istruzione: fuma il 24% delle persone con bassa istruzione (vs 19% dei laureati), il 50% è sedentario (vs 26%), il 25% obeso (vs 6%); il 9% aderisce al five a day (vs 12%), il 16% riferisce una diagnosi di diabete (vs 2%) e il 43% una diagnosi di ipertensione (vs 13%).
Fra i comportamenti non salutari, unica eccezione è quella del consumo alcolico a rischio per la salute, per quantità e modalità di assunzione, che resta prerogativa delle classi sociali più abbienti, senza difficoltà economiche e alto livello di istruzione, residenti nel Nord e in particolare nel Nord-Est del Paese.