La presidenza italiana del G7 salute fa tappa a Genova l’11 e il 12 luglio con un evento di alto valore scientifico, promosso dal Ministero della Salute, incentrato sull’invecchiamento attivo attraverso la prevenzione e l’innovazione con la partecipazione di oltre 400 qualificati esperti, nazionali e internazionali, della comunità scientifica e delle istituzioni.
Gli scenari demografici confermano una progressiva tendenza all’aumento dell’aspettativa di vita: questa longevità però deve essere accompagnata da politiche volte a garantire più salute. La prevenzione rappresenta una via obbligata per tutti i sistemi sanitari, anche in ottica di una maggiore sostenibilità. Per questo vogliamo aumentare la quota di Fondo sanitario nazionale destinata alla prevenzione che oggi è al 5% e orientare il nostro servizio sanitario verso un cambio di paradigma che accanto alla cura veda sempre più protagonista la prevenzione”.
Nel mondo si stima che gli over 65 raggiungeranno la soglia del 16% della popolazione nel 2050 e il 24% nel 2100. In Europa saranno 26 milioni gli over 85 e mezzo milione gli ultracentenari.
In Italia oggi gli over 65 sono il 24% della popolazione e il trend demografico indica che nel 2050 potranno arrivare al 34%.
Gli ultimi dati della sorveglianza Passi dell’Istituto superiore di sanità indicano in Italia un 28% di persone completamente sedentarie, un 10,4% di obesi e un 43% di persone alle quali è stato consigliato di perdere peso. Condizioni che possono favorire l’insorgenza di malattie non trasmissibili e che inducono al rafforzamento delle strategie di prevenzione che passano per l’adozione di corretti stili di vita, a partire da una sana alimentazione e da un’adeguata attività fisica.
Ridurre il carico di malattie e di disabilità è cruciale per l’invecchiamento attivo e in salute. E in questa sfida l’innovazione rappresenta l’altra leva strategica su cui agire.