La nascita della società a rifiuti zero significa concentrare sempre più l’attenzione sulla prevenzione dei rifiuti.
Ciò è possibile riprogettando i cicli di vita delle risorse in modo tale da incoraggiare la produzione, il consumo, il riutilizzo e il recupero responsabili di prodotti e imballaggi. L’obiettivo è che nessun materiale di scarto venga conferito in discarica, incenerito o scaricato negli oceani o nell’atmosfera.
Il progetto NoAW, finanziato dall’UE, ha affrontato tale sfida sviluppando soluzioni innovative per convertire in risorse utili sottoprodotti agricoli come la paglia, il letame e gli scarti dei vigneti. «Abbiamo convertito rifiuti agricoli precedentemente inutilizzati in bioenergia e bioprodotti con vantaggi diretti per l’ambiente, l’economia e i consumatori», afferma la coordinatrice del progetto Nathalie Gontard.
Il processo di digestione anaerobica in due fasi ha prodotto biogas composti da idrogeno, metano e CO2, oltre ad acidi grassi volatili e fertilizzante digestato ricco di sostanze nutritive. I ricercatori hanno poi utilizzato l’elettrosintesi microbica per trasformare il biogas di digestione anaerobica in biometano e bioidrometano, da impiegare come biocarburanti per il settore automobilistico o da immettere nella rete di gas naturale. I partner del progetto hanno inoltre migliorato la qualità microbica e chimica del digestato per garantirne l’utilizzo sicuro come fertilizzante, riportando dunque le sostanze nutritive nei terreni in cui vi sono scarse possibilità di utilizzo del letame. Grazie all’utilizzo della digestione anaerobica per il trattamento del letame, la disponibilità di azoto è aumentata del 5-20 %, il che potrebbe comportare una riduzione dell’utilizzo di fertilizzante minerale del 10 %, una cifra compresa tra le 3 e le 5 milioni di tonnellate di CO2 in meno all’anno.
Fonte:
I rifiuti agricoli contribuiscono alla transizione verso un’economia a zero rifiuti