L’idea di inserire la promozione della salute nel piano di offerta formativa di tutte le scuole – legando attraverso un filo rosso le attività dei bambini della materna con quelle degli adolescentii prossimi alla maturità – parte dal presupposto che nessun luogo più dell’istituzione scolastica ha i requisiti per attivare politiche di prevenzione in grado di raggiungere tanto i più piccoli (che sono poi destinati a diventare gli adulti di domani) quanto i loro genitori.
Il piano, che nelle prossime settimane dovrà entrare nella fase operativa, non prevede l’insegnamento di una materia, bensì la definizione di percorsi integrati da mettere in atto durante ogni anno scolastico.
In linea di massima, però, i temi di cui ci si dovrà occupare sono chiari: la prevenzione del consumo di sigarette, alcol, altre droghe, l’importanza dei corretti stili di vita, l’educazione sessuale, la prevenzione e l’individuazione precoce dei disturbi del comportamento alimentare. Ci sarà spazio, giurano dai due ministeri, anche per parlare dell’importanza delle vaccinazioni e per sensibilizzare i più giovani sul tema della resistenza agli antibiotici. E poi: via libera alle attività per incoraggiare il benessere psico-fisico e per favorire l’individuazione precoce dei disturbi della comunicazione e del linguaggio e dei disturbi dello spettro autistico.