L’IZSVe ha condotto due revisioni sistematiche della letteratura per valutare la persistenza di Salmonella negli insetti allevati per il consumo umano.
Nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dal Ministero della salute (RC IZSVe 03/21) “per la “valutazione del rischio Salmonella nella filiera degli insetti edibili”, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha condotto due revisioni sistematiche della letteratura scientifica con lo scopo di esaminare la persistenza di Salmonella in differenti specie di insetti.
Salmonella – L’allevamento di insetti può essere contaminato da Salmonella se le procedure di igiene non sono adeguate; pertanto, comprendere la persistenza di Salmonella negli insetti allevati è cruciale per la valutazione e la mitigazione del rischio. Ed è altrettanto importante raccogliere dati sulla presenza di Salmonella nelle specie di insetti autorizzati per il consumo umano, come Acheta domesticus (grillo domestico) e Tenebrio molitor (tarma della farina).
Ricerca – Per valutare gli studi che indagano la persistenza di Salmonella negli insetti, è stata effettuata una ricerca nei database di pubblicazioni scientifiche PUBMED, EMBASE, WEB of Science Core Collection e Food Science and Technology Abstracts. In totale, sono stati inclusi 36 articoli.
Mosca nera – Per quanto riguarda gli insetti con metamorfosi completa, la più lunga persistenza di Salmonella è stata segnalata in Phormia regina (mosca nera), dove il patogeno è sopravvissuto per 29 giorni a 5°C. Analogamente, Salmonella è sopravvissuta nelle feci di Alphitobius diaperinus per 28 giorni.
Blatella germanica – L’insetto con metamorfosi incompleta che ha mostrato la più lunga persistenza di Salmonella (>10 mesi) è stata Blatella germanica. Periplaneta americana (blatta americana) ha eliminato Salmonella tramite le feci per 44 giorni, fino a quando tutti gli insetti sono morti.
Acheta domesticus – Acheta domesticus e Tenebrio molitor sono le specie di insetti più allevate e vendute a fini alimentari, sia in allevamento che in prodotti derivati. La ricerca è stata effettuata sui quattro database PUBMED, EMBASE, WEB of Science Core Collection e Food Science and Technology Abstracts. Alla fine del processo di screening, sono stati inclusi 10 studi su grilli e 9 su tenebrionidi da sottoporre ad estrazione dei dati.
Grilli – Uno studio ha isolato i sierotipi Salmonella Wandsworth e Salmonella Stanley in un campione di grilli pronti al consumo; l’alimento in questione era stato prodotto in Nuova Zelanda e i grilli originavano dall’Asia. Un altro studio ha rilevato materiale genetico riferibile a Salmonella enterica in farina di grilli, ma non è stata dimostrata la vitalità del batterio.
Considerando anche il limitato numero di studi disponibili e il crescente mercato di questi insetti, dalla revisione dei ricercatori IZSVe emerge quindi la necessità di aumentare la ricerca scientifica sulla presenza di Salmonella in queste specie.
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