Recentemente sono comparsi diversi lavori su quotate riviste scientifiche riguardo agli effetti benefici del peperoncino sulla salute umana e animale in generale, e sulle bovine da latte, in particolare. Fra questi ultimi lavori possiamo citarne uno dei più recenti che ben li rappresenta tutti (Martins et al., Lactational performance, enteric methane emission and nutrient utilization of dairy cows supplemented with botanicals, J. Dairy Sci. 2024, 107: 242-247).
Nel caso delle bovine da latte l’effetto principale dell’inclusione nella loro dieta del derivato del peperoncino (Capsicum oleoresina), da solo o in combinazione con l’olio essenziale di chiodi di garofano, è stato quello di far utilizzare più efficacemente agli animali l’energia alimentare, con la conseguenza di limitare la produzione di metano enterico.
La prova sperimentale di Martins e colleghi dell’Università della Pennsylvania ha coinvolto 18 vacche Holstein primipare e 30 pluripare, assegnate random a tre trattamenti: la dieta di base; la dieta di base addizionata di 300 mg/capo/giorno di estratto di peperoncino Capsicum oleoresina e la dieta base addizionata di una miscela di Capsicum oleoresina e olio di chiodi di garofano.
I risultati hanno significativamente dimostrato che, senza che i consumi volontari e la resa del latte ne fossero influenzati, l’aggiunta dei due additivi in combinazione ha portato a migliorare l’efficienza energetica fino al 95%; ad un incremento medio di peso degli animali trattati di 85 g al giorno; ad abbassare la concentrazione di propionato e degli acidi trans totali nel latte e, soprattutto, a deprimere l’emissione di metano per kg di sostanza secca ingerita dell’11%.
Il lavoro è ricco di tante altre informazioni riguardanti l’equilibrio metabolico delle bovine trattate, tutte positivamente rassicuranti. In particolare il b-idrossi butirrato, gli acidi grassi totali e l’insulina ematici, che non sono risultati influenzati dai trattamenti. Mentre l’aptaglobina ematica è aumentata.
Possiamo quindi affermare che il settore degli allevamenti animali, troppo spesso ingiustamente indicato (vedi i dati forniti dalla FAO, Livestock’s Long Shadow, 2006) come il maggior responsabile del riscaldamento globale, sta lavorando per migliorare le cose e permetterci di continuare a consumare il latte naturale e i suoi latticini derivati.