Nel corso degli ultimi decenni, il sistema agro-alimentare europeo ha dovuto affrontare il problema di nutrire una popolazione in crescita, migliorando la trasparenza sui prodotti alimentari e riducendo la sua impronta di carbonio.
Tali sfide hanno condotto ad un’importante constatazione, ossia che per rendere il settore agro-alimentare europeo più sostenibile è necessaria una revisione innovativa della sua filiera alimentare.
Tenendo conto di questo obiettivo, il progetto SMARTCHAIN, finanziato dall’UE, ha impiegato gli ultimi tre anni ad analizzare la filiera alimentare corta e il suo potenziale al fine di cambiare le modalità di coltivazione, distribuzione e consumo dei prodotti alimentari in Europa.
«Durante tre anni di intenso lavoro, SMARTCHAIN ha esaminato 18 tipi di filiera alimentare corta provenienti da 9 paesi diversi per comprendere i fattori che svolgono un ruolo nel conseguimento del suo successo e, inoltre, per individuarne le principali esigenze, ostacoli e strozzature, ponendo l’accento sulla prospettiva del consumatore», afferma il dott. F. Javier Casado Hebrard dell’Università di Hohenheim, in Germania, l’organizzazione coordinatrice del progetto SMARTCHAIN, in un articolo pubblicato sul sito web del «Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione (EUFIC)». Poiché il progetto sta volgendo al suo termine, si è occupato della pubblicazione di un libretto che mette in evidenza le informazioni e le raccomandazioni più rilevanti a sostegno di una filiera alimentare corta votata alla collaborazione.
Il libretto segnala diverse raccomandazioni per aziende, tra cui figurano la chiara espressione della propria proposta di valore, l’esplorazione di mercati online, la promozione dei prodotti presso ristoranti locali, caffè e hotel, nonché l’incoraggiamento allo sviluppo di contatti e alla creazione di iniziative sociali per migliorare i rapporti con i clienti. Inoltre, consiglia di impiegare strumenti di innovazione sociali, quali co-creazione e cooperazione.
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Libretto: Approfondimento e raccomandazioni per sostenere le filiere corte e collaborative