Il colosso tedesco della farmaceutica e delle life sciences Bayer subisce una nuova e potenzialmente grave sconfitta nel caso dell’erbicida Roundup prodotto dalla sua divisione di agrochimica Monsanto e accusato di provocare il cancro.
Una giuria di San Francisco, al termine di un processo durato nove giorni, ha concluso che l’esposizione al Roundup è responsabile del tumore sofferto da Andrew Hardeman, che lo aveva utilizzato per 26 anni nelle sue proprietà rurali della California settentrionale.
I sei giurati, in una seconda parte del procedimento, dovranno ora prendere in esame se l’azienda ha tenuto nascosti i rischi per la salute e se e quali danni debba pagare, una decisione che potrebbe imporre ingenti risarcimenti. Il titolo di Bayer crolla in Borsa alla notizia, con una flessione del 10 per cento a poco più di 62 euro.
Bayer si è difesa. Ha risposto alla nuova sentenza affermando di «continuare a credere fermamente che la scienza confermi come gli erbicidi a base di glifosato non causino il cancro». L’azienda tedesca cita l’esistenza di 800 tra studi e prese di posizioni di autorita’ di regolamentazione che testimonierebbero della sicurezza della sostanza. Ma nel 2015 la International Agency for Research on Cancer, parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’, aveva classificato il glifosato come probabilmente carcinogeno per gli esseri umani, dando credito a ricorsi in tribunale e interventi di authority nazionali.