La situazione sembra diversa sul piano glifosato che dovrebbe essere eliminato definitivamente nel 2021. Commercializzato con il marchio Roundup dall’americana Monsanto, gruppo acquisito nel 2018 da Bayer, classificato come “probabile cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2015, il glifosato adesso non potrà più essere utilizzato tra i filari di viti e alberi da frutto, così come nei campi arati. Tuttavia continuerà ad essere spruzzato tra vigneti e frutteti che sorgono in zone più impervie e non è possibile il diserbo meccanico e nei campi non arati per preservare, secondo le autorità francesi, la fertilità del suolo.
Secondo l’ Anses, l’utilizzo del glifosato sarà ridotto del 60% per i frutteti e dell’80% per la vite. La stessa agenzia a dicembre 2019 aveva già deciso di ritirare dalla vendita 36 prodotti a base di glifosato e sta attualmente esaminando quelli che sono ancora sul mercato.
Ma a ottobre, sempre la Francia, ha approvato il progetto di legge che permette di reintrodurre in deroga i pesticidi neonicotinoidi, con 313 voti a favore e solo 158 contrari. Ora si attende l’approvazione in Senato, per poi ripassare al secondo voto nell’Assemblea nazionale. Ma la notizia è già tragica e segna un clamoroso passo indietro nella lotta per salvare le api.