Passeggiate in bicicletta con sosta gourmet, cene a lume di candela in vigna, pranzi in antiche corti con menù stellati, soggiorni nei luoghi di produzione.
Anche il turismo gourmet avanza nella classifica tra le mete più gettonate del turismo legato all’esperienza e all’autenticità. Del resto, il viaggiatore in cerca di emozioni, non può certo tralasciare le esperienze del gusto.
Escludendo i vini, i prodotti Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) sono 44 e continuano a rappresentare la quota più importante delle registrazioni italiane (15%). Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, culatello, piadina, i prodotti agroalimentari “made in Emilia-Romagna” sono un valore di qualità, sicurezza alimentare, identità e storia, conosciuto ed apprezzato a livello internazionale.
Un valore che si concretizza nella Food Valley dell’Emilia-Romagna, una delle mete turistiche del momento, grazie a tour operator che organizzano esperienze di visita per i tanti appassionati dei viaggi del gusto. Ai prodotti tipici locali poi sono dedicati ben 24 Musei del Gusto, spesso inclusi nei tour enogastronomici, che raccontano tradizioni e tecniche ma anche le comunità che li hanno realizzati. Senza contare lungo le 9 province, le 10 Strade dei vini e dei sapori, segnalate da insegne ad hoc e con guide dedicate, che si snodano fra bellezze artistiche e paesaggistiche, tra trattorie ed enoteche, agriturismi e aziende agricole, laboratori di artigianato e imprese specializzate in prodotti di qualità, mettendo l’enogastronomia al centro del percorso culturale.
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