Seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante: semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non ingrassare. Perché l’obesità è una patologia importante, che colpisce una buona parte della popolazione mondiale sia in età adulta che infantile, mettendo a rischio la salute.
Il primo passo per affrontare il problema – oltre a prevenire e curare – è informare e sensibilizzare i cittadini, combattere discriminazioni, pregiudizi e l’uso di un linguaggio stigmatizzante nei confronti delle persone che vivono questa condizione, riconosciuta come patologia, e quelle a rischio di svilupparla.
Questo il senso della Giornata mondiale dell’obesità, che si celebra domani, sabato 4 marzo, e che vede le Aziende del servizio sanitario regionale impegnate ad organizzare iniziative, incontri, progetti su questo tema (sui rispettivi siti internet sono disponibili i programmi). Insieme alla Regione, che da anni svolge attività di prevenzione, contrasto e cura della malattia in ogni fase della vita dei cittadini, a partire dalla prima infanzia.
Il contrasto delle malattie croniche e dell’obesità passa da una strategia per promuovere uno stile alimentare sano in ambiti diversi (scolastico, lavorativo, di comunità e nelle strutture sanitarie); da uno specifico programma destinato ai bambini, e ancora prima dalla promozione di una sana alimentazione e movimento in gravidanza e all’interno delle famiglie. La presenza di un genitore in sovrappeso infatti – come dimostrano le evidenze epidemiologiche – è prevalente nei casi di sovrappeso infantile e soprattutto di obesità: se un genitore è obeso, circa un bambino su tre risulta in sovrappeso.
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I dati in Emilia-Romagna
Come dimostrano i dati del programma regionale “Passi”, che monitora lo stato di salute e gli stili di vita della popolazione dell’Emilia-Romagna, si stima che nel quadriennio 2018-2021 ci fossero circa 900 mila adulti in sovrappeso e 331 mila obesi. Tra i bambini l’1,6% risultava in condizioni di obesità grave, il 5,6% obeso, il 19,2% sovrappeso (fonte OKKIO alla Salute 2019).
Confrontando i dati nazionali con quelli regionali, per lo stesso quadriennio si è evidenziata una minor tendenza al sovrappeso e all’obesità in Emilia-Romagna rispetto all’Italia (26,4% contro il 29,8%).
Infine, prendendo in considerazione gli ultimi dieci anni, in Emilia-Romagna il trend per la popolazione adulta mostra una sostanziale stabilità sia delle persone in sovrappeso che di quelle obese, mentre per quanto riguarda i bambini si conferma l’andamento in lieve discesa.