Il Simposio internazionale sulla sostenibilità della pesca , tenutosi a Roma nel novembre 2019, ha sostenuto lo sviluppo di una nuova visione per una pesca sostenibile e socialmente giusta, che si adatta ai cambiamenti del ventunesimo secolo.
Il simposio è riuscito a riunire un gruppo eccezionale e diversificato di partecipanti provenienti da diversi settori e stati del mondo. Inoltre, dalle discussioni delle sessioni è emersa una serie di raccomandazioni che aiuteranno a migliorare la sostenibilità della pesca di cattura e a progredire verso i diversi target e obiettivi per uno sviluppo sostenibile.
Nei luoghi in cui la gestione della pesca non è in atto o è inefficace, lo stato degli stock ittici è povero e si sta deteriorando. Sebbene il 78,7 per cento di tutti gli sbarchi della pesca marittima provenga da specie biologicamente sostenibili, i progressi ineguali nella gestione della pesca evidenziano l’urgente necessità di replicare e riadattare politiche di successo.
L’iniziativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) per il monitoraggio dello stato delle specie ittiche mondiali è l’analisi più autorevole e completa a livello regionale e globale. Copre circa il 70% degli sbarchi marini globali e circa 400 specie.
Tuttavia, attualmente non esiste un’iniziativa equivalente per monitorare lo stato della pesca interna, limitando la nostra capacità di comprendere e stimare lo stato di sostenibilità della pesca di cattura interna in tutto il mondo.
Le informazioni e le conoscenze sulla pesca, se basate sulla migliore scienza disponibile e sulle conoscenze tradizionali, locali, indigene e femminili e convalidate dalle parti interessate, sosterranno lo sviluppo di politiche efficaci e miglioreranno la capacità dei paesi e delle regioni di gestire il mondo ittico in modo sostenibile.
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