Tutti noi siamo alla ricerca d’informazioni sulla possibilità di difenderci in modo adeguato dal pericolo del Covid-19. I media e il web sono prodighi d’informazioni riguardanti anche su quali e quanti alimenti assumere. Sono suggerite diete per prevenire e combattere la possibile malattia e i rimedi proposti sono alle volte strampalati.
Un rimedio sul quale quasi tutti convengono è l’assunzione della Vitamina C o Acido Ascorbico (AA).
E’ noto che l’AA è un potente antiossidante che agisce bloccando i “radicali liberi”, ovvero quelle molecole o atomi altamente instabili in grado di “scatenare” reazioni a catena pericolose per le cellule o i tessuti coinvolti.
Altra attività importante è quella di contribuire al mantenimento e potenziamento del sistema immunitario.
Un’alimentazione squilibrata può quindi vanificare gli effetti benefici dell’AA.
Secondo i LARN (fabbisogni alimentari stabiliti dal CREA (ex Istituto Nazionale della Nutrizione) la quantità di AA da consumare quotidianamente va da 60 a 100 mg in funzione dello stato fisiologico (una donna in gravidanza ha bisogno di quantità maggiori).
L’AA è presente in quantità variabile nella frutta e nella verdura, ma anche in alimenti di origine animale come il latte.
Qualche esempio (i valori sono espressi in mg/100 grammi di prodotto.)
Succo d’uva 340
Ribes 200
Peperoni 160
Latte 127
Kiwi 85
Lattuga 59
Fragole 54
Succo d’arancia 44.
L’assunzione di AA, sia attraverso gli alimenti sia con gli integratori, è utile per contrastare il Covid-19 e anche altre malattie infettive o metaboliche.
Consumando “integratori” alimentari con AA si corre il rischio di eccedere nei dosaggi; fortunatamente però ciò non comporta pericoli significativi, anche se se ne consuma qualche grammo al giorno.
Il vero problema è quello che ci costa in termini economici; mangiando frutta e verdura di stagione ci nutriamo anche piacevolmente e assumiamo le giuste quantità di AA. Con gli integratori e/o le bacche di goji otteniamo gli stessi risultati, ma a un costo decisamente superiore e alle volte con qualche rischio aggiuntivo.
A cura di Agostino Macrì