Vivere in aree densamente coltivate dove si fa uso massiccio di pesticidi può elevare il rischio di alcuni tipi di tumori più ancora che fumare.
L’esposizione ai pesticidi è stata più volte collegata a effetti negativi sulla salute nostra e del mondo animale.
Ora però uno studio ha messo a confronto il rischio che queste sostanze comportano per lo sviluppo di certi tumori con quello favorito da un’abitudine nota per essere cancerogena: fumare sigarette. È così emerso che, per chi vive in aree soggette ad agricoltura intensiva e vicino ai campi coltivati, il cocktail di pesticidi a cui si è esposti può favorire alcune forme di cancro più ancora del fumo. La ricerca è stata pubblicata su Frontiers in Cancer Control and Society.
Negli ultimi decenni i pesticidi sono stati fondamentali per aumentare la produzione agricola e sfamare così una popolazione mondiale in crescita. Il termine è molto ampio e comprende un’ampia gamma di prodotti di varie classi chimiche tra fungicidi, insetticidi, diserbanti o erbicidi contro le erbe infestanti, anticrittogamici (contro i danni da batteri, muffe e alghe), acaricidi, nematocidi (contro i vermi), fitoregolatori…
Proprio perché i pesticidi non vengono usati uno alla volta, non è possibile attribuire l’aumento del rischio per alcuni tumori a una sola di queste formulazioni. Piuttosto è la loro combinazione ad avere un impatto negativo. Gli autori dello studio hanno considerato 69 pesticidi in uso negli Stati Uniti. Ma l’obiettivo è coinvolgere nella riflessione e nella valutazione dell’impatto che i nostri sistemi di consumo hanno sull’ambiente anche le persone che vivono in contesti lontani da quelli fortemente agricoli.