
Su “Le Monde” si legge: “Una sentenza che “cambierà tutto” e segna “una vera e propria rivoluzione giuridica e scientifica” : la sentenza del Tribunale amministrativo di Parigi, pronunciata mercoledì 3 settembre nel caso Justice for the Living, ha immediatamente suscitato entusiasmo tra le cinque associazioni ambientaliste che hanno presentato ricorso. Dopo tre anni di procedimento, il tribunale ha ordinato al governo di attuare una valutazione dei prodotti fitosanitari basata sui dati scientifici più affidabili e recenti e di riesaminare le autorizzazioni già rilasciate”.
La Corte amministrativa d’appello di Parigi ha condannato lo Stato francese per non aver valutato correttamente i pesticidi secondo le conoscenze scientifiche più aggiornate. Il tribunale ha riconosciuto un vero e proprio pregiudizio ecologico legato all’uso massiccio di prodotti fitosanitari. Entro 24 mesi, il governo dovrà rivedere le autorizzazioni dei pesticidi già in commercio. Nei prossimi sei mesi dovrà inoltre presentare un calendario di revisione delle procedure di valutazione.
La decisione impone di considerare effetti cronici, combinati e su specie non bersaglio, finora trascurati.
La sentenza riguarda potenzialmente oltre 2.500 prodotti fitosanitari autorizzati in Francia.
Secondo i giudici, anche la salute umana rientra nei danni da esposizione ai pesticidi.
Le associazioni ambientaliste parlano di una “vittoria storica” per la biodiversità.
L’applicazione pratica dipenderà ora dalla volontà politica e dalle risorse disponibili.
Il caso potrebbe diventare un precedente a livello europeo per la regolamentazione dei pesticidi.