Per baccalà e stoccafisso non valgono le regole europee e direttive comunitarie per la vendita del merluzzo conservato il cui commercio è libero da euro-vincoli e improntato al solo buon senso. A dirlo è la Cassazione che ha prosciolto un pescivendolo dall’accusa di non aver conservato bene al fresco, secondo i dettami Ue, il baccalà che teneva in ammollo nel secchio e a pezzi essiccati nel cartone.
L’Ue non ha regolamentato il commercio di questo prodotto, del quale l’Italia è tra i grandi consumatori, e dunque – afferma la Cassazione – non bisogna ‘criminalizzare’ chi lo vende non tanto refrigerato dato che “in base alle regole di comune esperienza” solo oltre “il superamento della soglia di 15° è profilabile il rischio di deterioramento”.