Le tecnologie digitali sono destinate a rivoluzionare la gestione della conoscenza da parte degli agricoltori e degli organismi intermedi, come le associazioni, le cooperative, i consulenti.
La capacità di comunicazione a distanza sta già mostrando come la distinzione tra presenza fisica e presenza virtuale consenta modalità fortemente innovative nelle operazioni, nell’organizzazione e nella logistica, molte delle quali tutte da esplorare. La grande quantità di dati disponibili consentirà l’automazione di molte operazioni intellettuali: dalla classificazione, alla traduzione, al riconoscimento di immagini e di suoni, alla produzione di testi.
L’obiettivo di costruire ecosistemi digitali è dunque una delle prossime sfide delle strategie di sviluppo rurale. Questo, tuttavia, richiede una profonda trasformazione delle competenze disponibili, sia all’interno dell’impresa agricola che nel sistema dei servizi di conoscenza e di innovazione.
In questo ambito, la Commissione Europea ha lanciato il “piano d’azione per l’istruzione digitale”, che mira a sostenere l’adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione degli Stati membri all’era digitale. Il progetto Agritech EU, “Agricoltura Digitale per lo Sviluppo Sostenibile”, finanziato nell’ambito del programma Digital Europe, punta a colmare questo gap. Con un budget di circa 3,5 milioni di euro, cofinanziato al 50% nell’ambito del programma Digital Europe, coordinato dall’Università di Pisa e con la partecipazione del consorzio universitario Quinn, del CNR-ISTI, dell’Università di Macerata, delle Università di Ghent, Atene, Almeria e Montpellier, oltre a alcune aziende nel settore tecnologico, Agritech EU si propone di sviluppare moduli educativi che costruiscano competenze di alto livello nell’ambito della digitalizzazione per un’agricoltura sostenibile, con un’attenzione particolare ai principi dell’agroecologia e dell’innovazione responsabile.
I corsi si baseranno su programmi interdisciplinari che combinano competenze tecnologiche, agronomiche e socio-economiche. Saranno affrontati – tra gli altri – argomenti come la gestione dei dati agricoli, l’agricoltura di precisione, l’uso dei droni per scopi di monitoraggio, l’applicazione dell’intelligenza artificiale, l’automazione delle operazioni agricole, la digitalizzazione della tracciabilità della catena di approvvigionamento. Verranno affrontate le tematiche relative alla digitalizzazione della consulenza in campo agricolo e dell’organizzazione dei relativi servizi. Per ciascuno di questi argomenti saranno analizzate anche le implicazioni socio-economiche, compresi i rischi e le conseguenze non intenzionali, nonché le implicazioni legali. Particolare attenzione verrà posta sulla connessione tra la transizione digitale e la transizione ed ecologica, e il dialogo tra docenti, studenti e imprese sarà sempre indirizzato sulle soluzioni tecnologiche in grado di favorire prodotti e processi più sostenibili.
Il master ‘Agricoltura digitale Sostenibile’, previsto all’interno del progetto, svilupperà moduli didattici – i cui materiali saranno ad accesso libero – che potranno essere incorporati anche nelle lauree triennali e magistrali. In definitiva, il progetto potrà contribuire in modo significativo all’adeguamento della cultura digitale in agricoltura per lo sviluppo sostenibile.
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