
Gli ispettori della Direzione generale Salute e sicurezza alimentare dell’Unione Europea hanno concluso positivamente l’audit sulla gestione della Peste Suina Africana in Emilia-Romagna e Lombardia.
Apprezzamento per il coordinamento e la collaborazione tra Servizi veterinari e Polizia provinciale, riscontro della consapevolezza dei cacciatori sulle regole previste dalle ordinanze commissariali, verifica della gestione puntuale della tracciabilità delle carni e accertamento della precisione dei controlli di biosicurezza negli allevamenti e delle analisi sulle carcasse..
In Emilia-Romagna le verifiche hanno riguardato aree di caccia nel piacentino e parmense e un macello industriale di Parma, senza rilevare non conformità.
Gli ispettori hanno riconosciuto una strategia nazionale più chiara e definita rispetto all’audit del 2023.
La Regione ha investito 11,1 milioni di euro per potenziare la biosicurezza e sostenere oltre 150 aziende.
Sul fronte venatorio, la caccia al cinghiale è stata estesa e regolamentata per contenere la diffusione del virus.
Grazie a queste misure, nell’estate 2025 non sono stati registrati focolai nei suini allevati in Emilia-Romagna.