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  • Nanomateriali negli alimenti: 900 prodotti alimentari ne incorporano almeno un additivo o un ingrediente
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02 Luglio 2020 / Published in Additivi alimentari, Nanoparticelle, NOTIZIE

Nanomateriali negli alimenti: 900 prodotti alimentari ne incorporano almeno un additivo o un ingrediente

Dalla fine degli anni ’90, un numero crescente di nanomateriali è stato integrato, a causa delle loro proprietà specifiche, nella composizione dei prodotti di uso quotidiano e in particolare dei prodotti alimentari. Di fronte alla diffusione dei nanomateriali fabbricati nella nostra vita quotidiana, sono emerse molte domande relative alla loro identificazione, al loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente, nonché sul modo di regolarli. 

Il lavoro degli esperti ANSES (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e della salute sul lavoro) ha permesso di identificare gli usi principali dei nanomateriali fabbricati nel settore alimentare:

Come additivo, per migliorare l’aspetto e l’appetibilità del prodotto alimentare (modificando la struttura, il colore, la consistenza, ad esempio gli additivi E 341iii – fosfati tricalcici – o E551 – silice amorfa);
Come materiali a contatto con gli alimenti, per le loro funzioni di miglioramento della sicurezza degli imballaggi (ad es. Funzione antimicrobica fornita da nanosilver);
Infine, è stata identificata la presenza di ingredienti nutritivi, che possono essere nello stato di nanoparticolato (ad esempio carbonato di calcio utilizzato nei latte per neonati per ottenere un contenuto di calcio sufficiente).

Dai dati pubblicati nella letteratura scientifica, l’Agenzia ha fatto riferimento a 37 sostanze, utilizzate come additivi o ingredienti alimentari e per le quali ritiene che sia dimostrata la presenza di nanoparticelle (7 sostanze: carbonato di calcio, biossido titanio, ossidi e idrossidi di ferro, silicato di calcio, fosfati tricalcici, silici amorfe sintetiche, composti organici e compositi) o sospetti (30 sostanze tra cui: alluminio, argento, oro, fosfati di magnesio, citrato ferrico di ammonio, sodio, sali di potassio e calcio di acidi grassi, ecc.).

Dai database alimentari (Oqali , GNPD), quasi 900 prodotti alimentari incorporano almeno un additivo o ingrediente che soddisfa la classificazione “sostanze per le quali è dimostrata la presenza di nanomateriali fabbricati”.

ANSES ritiene che, a causa delle loro proprietà, la valutazione del rischio per la salute di sostanze che comprendono nanomateriali fabbricati in alimenti deve essere oggetto di un approccio adeguato. In questo contesto e in seguito alla pubblicazione da parte dell’EFSA di una guida relativa alla valutazione dei file relativi alle applicazioni di nanoscienza o nanotecnologia, ANSES offre un approccio che consente di optare per la migliore valutazione del rischio adatto per la sostanza fabbricata. ANSES prevede di applicare questo approccio a una selezione di sostanze e di proporre una metodologia di valutazione del rischio nanospecifica. I primi risultati sono attesi per l’inizio del 2021.

 

 

NANOMATERIALE: Un nanomateriale prodotto è un materiale di natura organica, inorganica o composita, prodotto dall’uomo a scopo di applicazione e composto in tutto o in parte da particelle costituenti aventi almeno una dimensione compresa tra 1 e 100 nm (nanoscala).

N.B. In Francia, la dichiarazione di sostanze in stato di nanoparticolato, obbligatoria dal 2013 tramite il registro R-Nano gestito da ANSES, prevede che produttori, importatori e distributori di oltre 100 grammi di sostanze nanoparticolate all’anno riferiscano sull’identità delle sostanze, sulle quantità manipolate e sugli usi previsti. Nonostante questi obblighi, l’identificazione e la tracciabilità dei nanomateriali nel settore alimentare è ancora limitata oggi. Tuttavia, costituiscono un passo essenziale nella valutazione dei rischi per la salute.

 

 

 

 

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Tagged under: anses, francia, nanomateriali, nanoparticelle, studio

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