La legge di bilancio in discussione al Senato prevede un taglio del 75% delle risorse del Fondo per il miglioramento della qualità dell’aria destinato alle Regioni del bacino padano per il periodo 2026-2028. I finanziamenti passerebbero da oltre 300 milioni a poco più di 100 milioni di euro, con il rifinanziamento completo rinviato al triennio 2029-2031.
Una scelta che preoccupa Regioni ed associazioni ambientaliste, che temono un rallentamento delle politiche di contrasto allo smog proprio mentre iniziano a registrarsi alcuni miglioramenti. Il fondo sostiene interventi su mobilità sostenibile, riscaldamento domestico, efficienza energetica e agricoltura, misure considerate fondamentali in una delle aree più inquinate d’Europa e con i più alti impatti sulla salute legati alle polveri sottili.
Il quadro si inserisce inoltre in una più ampia fase di arretramento delle politiche ambientali nazionali. Dalla posizione italiana sulla revisione dello stop alle caldaie a gas al rallentamento della direttiva “Case green”, fino all’assenza di un piano di attuazione credibile, secondo il Paese sembra star andando in direzione opposta rispetto alle indicazioni scientifiche e agli impegni internazionali ribaditi anche alla recente COP di Belém (fonte Lifegate).


