Su Environmental Science and Pollution Research è stato pubblicato lo studio “Marine litter in stomach content of small pelagic fishes from the Adriatic Sea: sardines (Sardina pilchardus) and anchovies (Engraulis encrasicolus)”, che riguarda le acciughe e le sardine dell’Adriatico.
Su NCBI (National Center for Biotechnology Information) si legge “I rifiuti marini incidono sugli oceani e colpiscono gli organismi marini, rappresentando una potenziale minaccia per gli stock naturali di specie ittiche pelagiche situate ai primi livelli delle reti alimentari marine. Nel 2013-2014, su base stagionale, sono stati valutati i rifiuti marini e le microplastiche nei contenuti dello stomaco provenienti dalla Sardina Pilchardus e dall’Engraulis Encrasicolus. Le sardine e le acciughe svolgono un ruolo ecologico chiave negli ecosistemi costieri, trasferendo energia dal plancton a livelli trofici più elevati fino a noi attraverso la dieta e sono di grande importanza ecologica e commerciale nel Mare Adriatico. I dati raccolti sono stati correlati a possibili fattori in grado di influenzare i livelli ingeriti, nonché le specie, la stagione di campionamento, la biometria e il sesso degli animali.
Quasi tutti i campioni testati (80 organismi per ogni specie) contenevano rifiuti marini (oltre il 90% dei campioni di entrambe le specie) e anche microplastiche.
In media, gli elementi registrati erano i seguenti: 4.63 (S. plichardus) e 1.25 (E. encrasicolus) per individuo. Le sardine hanno evidenziato un maggior numero di microplastiche caratterizzate da una dimensione inferiore rispetto a quelle registrate nelle acciughe. Per le sardine, il sesso, l’indice gastro-somatico e la stagione di campionamento hanno mostrato effetti trascurabili sul numero di rifiuti ingeriti; al contrario, le acciughe hanno mostrato differenze relative sia al sesso degli animali che al colore dominante dei materiali ingeriti con prevalenza per i colori nero e blu”.