La Commissione Europea ha presentato una revisione del Regolamento UE 2018/848 per rendere le regole sul biologico più semplici e meno costose per gli allevatori.
L’obiettivo è ridurre la burocrazia e aggiornare i requisiti tecnici relativi a spazi aperti, mangimi e certificazioni. La semplificazione intende favorire competitività e resilienza del comparto biologico mantenendo standard elevati di qualità e benessere animale.
Le novità includono una revisione della legislazione secondaria, con parametri più chiari per stalle e pascoli. Non si vuole ridurre il benessere animale, ma chiarire e semplificare norme difficili da applicare finora. Si prevede maggiore flessibilità per alcune sostanze nei mangimi, con minori autorizzazioni preventive. Le notifiche e i controlli informatici saranno resi più fluidi per gli operatori.
Il settore biologico europeo è in forte crescita, con milioni di ettari e un mercato in espansione, la Commissione stima significativi risparmi sui costi amministrativi per agricoltori e allevatori.
I dati a supporto di questo intervento normativo delineano un settore in forte espansione, con una superficie biologica di 17 milioni di ettari, pari all’11% del terreno agricolo totale dell’Unione. Il mercato al dettaglio ha superato i 45 miliardi di euro, raddoppiando il proprio valore nell’ultimo decennio nonostante le recenti fluttuazioni inflattive. La Commissione ha calcolato che le modifiche proposte al Regolamento UE 2018/848 porteranno a un risparmio annuo in termini di costi amministrativi diretti pari a 47,8 milioni di euro, di cui la stragrande maggioranza, circa 45,9 milioni, andrebbe a beneficio diretto di agricoltori e allevatori. A questi si aggiungono risparmi una tantum stimati in 109,2 milioni di euro per l’adeguamento iniziale alle nuove norme, alleggerendo la pressione finanziaria sulle aziende. Il sostegno finanziario rimane solido, con circa 19 miliardi di euro allocati tramite i Piani Strategici della PAC, che prevedono pagamenti medi di 148 euro per ettaro biologico. La rilevanza del settore è testimoniata anche dal numero di operatori, cresciuto del 30% dal 2018 ad oggi, con 381.000 agricoltori attivi. Questi dati confermano che il comparto è pronto per una crescita strutturata, supportata da una normativa guidata dalla sostenibilità economica e ambientale (fonte Ruminantia).
La riforma punta a rendere il biologico più accessibile e sostenibile anche dal punto di vista economico.



