Secondo un nuovo parere dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), è molto improbabile che il ceppo di influenza aviaria altamente patogena (H5N1), attualmente diffuso nei bovini da latte negli Stati Uniti, possa raggiungere e stabilirsi in Europa. Tuttavia, gli esperti sottolineano che, se il virus dovesse introdursi, il suo impatto sui settori dell’allevamento di bovini e pollame nei Paesi dell’UE potrebbe essere significativo.
Per questo motivo, EFSA invita a mantenere alta la vigilanza tra allevatori e veterinari e a rafforzare la sorveglianza per individuare precocemente eventuali segnali di virus. Le possibili misure di mitigazione includono restrizioni commerciali, pulizia accurata delle attrezzature di mungitura e controlli maggiori sui movimenti degli animali.
In caso di focolaio, si raccomanda un’azione coordinata tra settori del pollame e dei bovini da latte per ridurre gli effetti complessivi dell’infezione.
EFSA ricorda anche l’importanza di rigorose misure di biosicurezza nelle aziende agricole per prevenire la diffusione di virus influenzali aviari, compresi quelli già presenti in Europa.
L’analisi ha considerato anche il rischio di trasmissione attraverso latte crudo, colostro o panna non pastorizzati, anche se la pastorizzazione resta efficace nel ridurre la carica virale.
Ad oggi non ci sono casi segnalati di infezioni umane legate a questo genotipo tramite alimenti.
Il parere si basa su un rapporto scientifico che analizza la situazione negli USA e i possibili percorsi di diffusione del virus.
EFSA raccomanda di combinare vigilanza, sorveglianza e biosicurezza per garantire la protezione degli animali europei.



