Secondo i dati PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) 2023‑2024, 6 persone su 100 hanno guidato nei 30 giorni precedenti dopo aver consumato due o più unità alcoliche.
Tra i giovani 18‑21 anni, il 5% ha guidato in stato di ebbrezza, nonostante la soglia legale sia zero, aumentando il rischio di incidenti. La fascia 25‑34 anni registra la percentuale più alta (7%), con gli uomini più coinvolti delle donne (7% vs 3%).
Non emerge un chiaro gradiente geografico, ma il Nord mostra tendenzialmente valori più alti, pur con punte significative in Molise (13%) e Sardegna (9%). Dal 2008 la quota di guidatori in stato di ebbrezza è più che dimezzata, dal 12% al 7%, soprattutto negli anni della pandemia.
La riduzione è stata maggiore tra gli uomini (17% nel 2008 vs 7% nel 2023), mentre tra le donne rimane stabile intorno al 3%. I controlli delle forze dell’ordine con etilotest risultano efficaci: una persona su quattro è stata fermata nell’ultimo anno, con il 9% sottoposto a test. I dati evidenziano come la pandemia abbia temporaneamente ridotto la guida sotto alcol, per effetto della minore socialità.



