Circa un terzo del cibo prodotto in Europa viene gettato via, e molto ne viene sprecato durante la produzione.
Ogni anno si contano circa 90 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, abbastanza per coprire circa 12 000 campi da calcio.
Il progetto DRALOD, finanziato dall’UE, ha sviluppato un sistema per riciclare i rifiuti alimentari in nuovi prodotti. Parte del sistema coinvolge una nuova tecnologia di essiccazione, e il resto presenta vari processi chimici per estrarre gli ingredienti chiave dai rifiuti essiccati. Il progetto includeva tre tipologie di obiettivi: pre-commerciali, commerciali e tecnici. Per quanto riguarda questi ultimi, il gruppo ha sviluppato e convalidato aspetti dei sistemi di essiccazione e di gestione dell’energia, concludendo con la progettazione e la messa in funzione di un impianto pilota di dimostrazione.
I rifiuti umidi sono ingombranti e pesanti, quindi la prima fase del trattamento prevede l’essiccazione per ridurne il volume e il peso. I rifiuti alimentari essiccati possono essere ulteriormente trattati per recuperare sostanze utili.
I ricercatori l’hanno progettato per trattare 35 000 tonnellate di rifiuti all’anno, che l’essiccazione ha ridotto del 65 %. I calcoli del progetto dimostrano che il trasporto della produzione annuale essiccata dell’impianto su 200 km ridurrebbe le emissioni di CO2 di oltre 1 000 tonnellate all’anno. Rispetto ai sistemi di essiccazione che funzionano a gas naturale, l’impianto dovrebbe consentire un risparmio di 8 200 tonnellate all’anno di CO2. Il gruppo del progetto ha anche dimostrato il pieno rispetto dei regolamenti UE, ottenendo così la certificazione normativa.