I cambiamenti climatici compromettono l’approvvigionamento e la sicurezza alimentare. I modelli predittivi riconciliano i cambiamenti climatici e la sicurezza alimentare, garantendo la sostenibilità dell’industria lattiero-casearia.
La rete di formazione PROTECT è stato uno sforzo collaborativo tra istituti di 11 Paesi europei, con l’obiettivo di migliorare la nostra comprensione dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla sicurezza alimentare. Realizzato con il sostegno del programma azioni Marie Skłodowska-Curie, il progetto si è concentrato sulla formazione di ricercatori nella fase iniziale della loro carriera (ESR) nel campo degli strumenti di modellazione avanzati per lo studio di questi effetti. L’obiettivo finale era quello di creare modelli predittivi in grado di anticipare le sfide future in materia di sicurezza alimentare e sostenibilità nell’industria alimentare.
Il consorzio ha utilizzato gli strumenti generati per esaminare l’impatto di diversi scenari di cambiamenti climatici sulla sicurezza e la sostenibilità alimentare. In particolare, questi strumenti hanno rivelato un aumento dei rischi associati ad alcune micotossine e microbi a causa delle previsioni dei cambiamenti climatici regionali. La diffusione passiva di CO2 in batteri adattati allo stress quali Escherichia coli, Listeria spp. ed Enterococcus faecalis può portare a pressioni adattive che causano maggiori preoccupazioni per la salute pubblica di fronte ai cambiamenti climatici.
La ricerca ha sottolineato l’importanza di rivedere i programmi di sicurezza alimentare esistenti nelle strutture destinate alla produzione alimentare. Ad esempio, le applicazioni di calore e CO2 sono state identificate come essenziali per un trattamento biologico efficace dei rifiuti lattiero-caseari in un clima che cambia. Inoltre, agli allevatori è stato consigliato di aggiornare le pratiche igieniche durante il processo di mungitura e di considerare l’implementazione di nuove pratiche, come i sistemi ad acqua spruzzata, per ridurre lo stress, in regioni specifiche.
Per di più, i modelli predittivi fanno luce sul potenziale di crescita dei microrganismi di deterioramento nei prodotti lattiero-caseari non refrigerati. Strategie come l’intensificazione del trattamento termico e la garanzia di un trasporto e di una conservazione adeguati dei prodotti lattiero-caseari hanno dimostrato di ridurre significativamente questo rischio.
I risultati delle simulazioni hanno evidenziato il potenziale delle pratiche climaticamente neutre di ridurre in modo notevole le emissioni, fino al 99 %, allineandosi così agli obiettivi di sostenibilità fissati per il 2050.
Fonte: