L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è un po’ come il dottore di famiglia che fa le sue raccomandazioni sulla base della conoscenza scientifica e della propria esperienza.
Le raccomandazioni vengono da una autorità riconosciuta in tutto il mondo. Questo è lo spirito delle Guidelines, in particolare le Air Quality Guidelines, recentemente emesse dall’OMS.
Le nuove Linee guida riducono in misura considerevole i valori raccomandati per l’inquinamento atmosferico e esortano le nazioni di tutto il mondo a mettere in campo politiche per ridurre l’inquinamento atmosferico in modo più incisivo e salvare così milioni di vite umane.
Il valore guida per l’inquinamento più dannoso – polveri sottili (PM2.5) provenienti dalla combustione di combustibili fossili – è stato dimezzato, da 10 a 5 ug/m3 come media annuale. Il nuovo valore guida per il biossido di azoto (NO2), prodotto principalmente dai motori diesel, è ora inferiore del 75%, da 40 a 10 ug/m3.
L’inquinamento atmosferico uccide almeno 7 milioni di persone all’anno, ha detto l’OMS e riduce in media di due anni dalla vita della popolazione globale, e fino a sei anni in nazioni altamente inquinate come l’India, rendendolo un killer più grande del fumo, degli incidenti stradali o dell’HIV/AIDS. Per l’Italia, l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) stima circa 52 mila morti premature all’anno dovute al PM2.5.
I danni degli inquinanti non si fermano ai polmoni; possono verificarsi anche danni diretti o indiretti ad altri organi. Per esempio, l’infarto miocardico acuto o l’ictus sono associati all’aumento delle concentrazioni di inquinanti nei giorni o nelle ore precedenti.
In Italia, le principali società scientifiche e associazioni in ambito pediatrico e neonatologico hanno appena sottoscritto un documento di consenso nel quale si impegnano a lavorare attivamente, assieme al gruppo di lavoro ‘Ambiente e primi 1000 giorni’, per migliorare la salute dei bambini e delle famiglie, attraverso azioni concrete per ridurre l’inquinamento e il suo impatto sulla salute.