La relazione, trasmessa al Parlamento il 18 luglio 2024, illustra il quadro epidemiologico sul fenomeno alcol nel nostro Paese, aggiornato al 2022, i modelli di trattamento per l’alcoldipendenza e la capacità di assistenza dei Servizi alcologici, con le eventuali criticità emerse. Illustra, inoltre, gli interventi e le iniziative intraprese dal Ministero della Salute nell’anno 2023. Il documento viene annualmente curato dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria.
La valutazione dell’esposizione al rischio alcol correlato si basa sull’uso di un sistema d’indicatori validati a livello nazionale ed europeo a cui contribuiscono l’ISTAT, con le statistiche desumibili
dall’indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, e l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute. Secondo i dati ISTAT nel corso del 2022 il 67,1% della popolazione italiana di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica (pari a 35 milioni e 918 mila persone), con una prevalenza maggiore tra i maschi (77,4%) rispetto alle femmine (57,5%). Il 19,3% dei consumatori (10 milioni 310 mila persone) beve quotidianamente (28,4% tra i maschi e 10,7% tra le femmine).
Nel 2022 è in lieve aumento, rispetto all’anno precedente, il consumo di alcol nell’anno (66,3% nel 2021 e 67,1% nel 2022), tale aumento si osserva esclusivamente tra le donne (passate dal 56,1% al 57,5%); stabile il consumo giornaliero (19,4% nel 2021 e 19,3% nel 2022), mentre in aumento il consumo fuori pasto (30,7% nel 2021 e 31,7% nel 2022) e il consumo occasionale (46,9% nel 2021 e 47,9% nel 2022).
Nell’arco di tempo che va dal 2012 al 2022 (tabella 2) l’ISTAT ha, invece, rilevato:
– un aumento dei consumatori nell’anno (dal 64,6% al 67,1%)
– la diminuzione della quota di consumatori giornalieri (dal 23,6% al 19,3%)
– l’aumento dei consumatori occasionali (dal 41,0% al 47,9%)
– l’aumento dei consumatori fuori pasto (dal 26,0% al 31,7%).
l cambiamenti nelle abitudini a distanza di 10 anni sono diffusi in tutte le fasce d’età e mettono in evidenza un generalizzato e forte calo di consumo giornaliero e, parallelamente, un aumento del
consumo occasionale e fuori pasto, specialmente tra la popolazione adulta di 45 anni e più. Notevoli nel decennio gli incrementi nella quota di donne consumatrici che, per il consumo occasionale
passano dal 39,3% al 46,9% e che passano dal 15,6% al 23,2% per il consumo fuori pasto.
Nel 2022, beve vino il 54,9% della popolazione di 11 anni e più, di cui 65,1% maschi e 45,2% femmine. Nella stessa popolazione considerata, beve birra il 51,3%, con una prevalenza dei consumatori di sesso maschile pari al 63,7% rispetto al 39,6% di quella femminile. Gli aperitivi alcolici, amari e superalcolici sono consumati, nel 2022, dal 48% della popolazione di 11 anni e più (58,5% degli uomini e il 38,0% delle donne).
Nel 2022 i consumatori giornalieri di bevande alcoliche che hanno bevuto vino sono stati il 16,7% (24,2% maschi e 9,6% femmine), mentre quelli che hanno bevuto birra il 5,4% (8,9% maschi e
2,1% femmine) ed infine hanno bevuto aperitivi, amari, superalcolici lo 0,9% (1,4% maschi e 0,4% femmine). Nel tempo si assiste anche a sensibili cambiamenti, in tutte le classi di età, nel tipo di bevande consumate. Il consumo esclusivo di vino e birra diminuisce in quasi tutte le fasce di età, mentre aumenta l’abitudine a consumare altri alcolici insieme al vino e alla birra.
Il consumo di alcol nell’anno è più forte nel Centro-Nord (il 69,3%), specialmente tra i maschi (Nord-est=80,5%; Centro=77,4%; Nord-ovest=77,3%). Anche la quota più elevata di consumatori
giornalieri si concentra nel Centro-nord (circa il 21%). Considerando l’ampiezza demografica dei Comuni, la quota di consumatori nell’anno è più elevata nei Comuni centro dell’area metropolitana e quella dei consumatori giornalieri è più alta nei Comuni fino a diecimila abitanti.
Tra le persone di 25 anni e più, la quota di consumatori di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio conseguito. Ciò avviene soprattutto per le donne: tra quelle con licenza elementare consuma alcol almeno una volta all’anno il 41,4%, quota che sale al 74,3% fra le laureate. Le differenze di genere, pur permanendo, diminuiscono all’aumentare del titolo di studio,
anche a parità di età. Andamento inverso ha, invece, il consumo quotidiano, che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, per entrambi i sessi ma soprattutto per gli uomini.