Un giorno in cui siete al supermercato e avete qualche minuto da perdere, fateci caso: tra gli scaffali hanno cominciato a comparire sempre di più prodotti con l’indicazione «ricco di proteine» o «high protein». Cibi naturali, come formaggi, yogurt, legumi o cereali, per cui oggi, più spesso di prima, i produttori ritengono di dover evidenziare in etichetta anche la composizione nutrizionale.
L’Osservatorio Immagino GS1-Nielsen ha quantificato in poco meno di 200 milioni il giro d’affari incrementale che origina dai prodotti che valorizzano in etichetta la presenza di qualche componente nutrizionale con effetti positivi sul benessere e la salute.
Secondo l’ospedale Humanitas di Milano, «l’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) non ha autorizzato i claim secondo cui i cibi ricchi di proteine aiutano a sentirsi sazi più a lungo», «aiutino a tenere sotto controllo il peso» o «promuovano la sazietà».