Tanto per cominciare il pomodoro è un frutto o una verdura? Un botanico risponderebbe che è un frutto mentre uno chef, un fruttivendolo, ma anche un bambino, che è una verdura. Se ne è parlato anche in “Waffles + Mochi” la serie per bambini con Michelle Obama, ma ancora in molti non lo sanno.
Come precisa l’EUFIC (Consiglio europeo di informazione sull’alimentazione) dipende dalla definizione che si usa, se botanica o culinaria. La prima è quella filologicamente più corretta, la seconda una convenzione acquisita. I pomodori fanno parte dei frutti botanici che sono verdure culinarie, è una definizione che fa chiarezza.
Il pomodoro fa bene. È alla base della piramide alimentare che – se non ci sono controindicazioni – vuol dire che si deve mangiare in quantità. Perché ha pochissimi grassi, poche calorie (19 per 100 g) e molta acqua (il 90% circa), perché è una bomba di antiossidanti. Contiene inoltre vitamine del gruppo B e vitamina C, quest’ ultima in misura tale rappresentare la seconda fonte dopo l’arancia nella dieta mediterranea. Ma sono gli antiossidanti la sua forza: flavonoidi e licopene (che gli regala il suo colore rosso). Il fitonutriente più importante è il licopene che ha una vigorosa funzione antiossidante e antiradicalica; il pomodoro nella nostra alimentazione ne è la principale fonte. E’ inoltre ricco di minerali: potassio, selenio, zinco e fosforo.