A un anno e mezzo di distanza dal decreto Salvamare, voluto dal ministero dell’Ambiente e approvato dal Governo nel maggio 2019, che consente ai pescatori di sbarcare in porto la plastica raccolta durante le uscite in mare, è stata varata la prima flotta antinquinamento: battelli di diverse dimensioni attrezzate per pescare immondizia galleggiante. Opererà lungo tutte le coste del Paese.
La flotta sarà gestita per due anni dal consorzio Castalia, che ha vinto una gara comunitaria, e che si occupa già di bonifica degli inquinamenti da idrocarburi. A questa attività partecipa anche Corepla, il Consorzio Nazionale per recupero degli imballaggi in plastica (www.corepla.it): riciclerà il materiale plastico recuperato a mare. Il servizio antinquinamento, voluto dall’ex ministero dell’Ambiente e diventato realtà a fine gennaio, è composto da 32 unità navali specializzate (9 d’altura e 23 costiere). Nove unità sono dislocate in diversi porti italiani, da Genova a Civitavecchia a Salerno, in modo da garantire un pronto intervento in caso di inquinamento. Altre diciannove unità svolgono il pattugliamento per il contenimento del «marine litter», sia davanti alle foci dei fiumi sia nelle aree marine protette. Quattro di queste diciannove unità pattugliano i tratti di mare dove si trovano le piattaforme off-shore per l’estrazione di petrolio (Vasto, San Benedetto del Tronto, Licata e Pozzallo).