Circa un terzo degli alimenti prodotti in tutto il mondo ogni anno viene perso o sprecato. Quando buttiamo via il cibo non siamo soltanto noi, i consumatori, a perdere denaro: lo spreco si estende anche alla terra, all’energia, all’acqua e alla manodopera impiegate per produrlo. E soprattutto, così facendo danneggiamo l’ambiente.
Il progetto finanziato dall’UE NanoPack propone una soluzione in grado di contribuire a contrastare un aspetto del problema: lo spreco alimentare causato dal deterioramento. Il team del progetto NanoPack basa la propria soluzione su innovativi sistemi di confezionamento alimentare attivo.
La nanotecnologia al servizio del confezionamento alimentare: risultati dell’indagine
Il confezionamento attivo prevede un imballaggio la cui funzione non sia limitata a contenere passivamente il prodotto. Questo imballaggio assorbe o rilascia sostanze capaci di migliorare la freschezza degli alimenti confezionati o di estenderne la durata di conservazione.
I consumatori dicono sì alla nanotecnologia impiegata nel confezionamento alimentare ma, stando a un’indagine condotta nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE, sarebbe il rischio di contaminazione a destare numerose preoccupazioni.
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