Dal 2017, nel pieno rispetto dell’approccio “One Health”, la strategia veterinaria rientra nella strategia nazionale di contrasto all’antibiotico-resistenza, inserita nel Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR), concorrendo al raggiungimento degli obiettivi strategici per ridurre l’incidenza e l’impatto delle infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici.
I dati di vendita nazionale coprono le vendite di medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche, stimati per l’uso in animali destinati alla produzione di alimenti, inclusi gli equini (tutte le formulazioni farmaceutiche fatta eccezione per le compresse) e per l’uso in animali da compagnia (compresse).
In linea generale, le vendite totali – in tonnellate di principio attivo – sono pari a 592,0 per l’anno 2022, con un trend in diminuzione confermato (- 51,6% rispetto al 2016 e – 11,5% rispetto al 2021).
Il valore numerico del principale indicatore di risultato utilizzato per esprimere il consumo di antibiotici veterinari, ovvero le vendite complessive in mg/PCU, è diminuito considerevolmente (- 62,7%) tra il 2010 e il 2022. Inoltre, una sostanziale riduzione progressiva è stata osservata, nello stesso periodo, anche per i valori degli indicatori secondari, ovvero le vendite in mg/PCU di cefalosporine di 3a e 4a generazione, chinoloni e polimixine (- 96,3%).
Infine, in soli quattro anni, l’obiettivo di riduzione delle vendite di antimicrobici veterinari entro il 2030, stabilito dall’Unione europea nella strategia Farm to Fork, ha raggiunto livelli di riduzione di oltre la metà (- 35,4%).