Gli hamburger in provetta a base di cellule bovine sono roba vecchia!
La nuova frontiera della sicurezza alimentare passa dalle colture di cellule di insetti geneticamente modificate per crescere ancora più in fretta. Non avete già l’acquolina in bocca?
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Sustainable Food Systems, un’alternativa sostenibile all’allevamento tradizionale, altamente nutriente e riproducibile su larga scala, potrebbe essere la carne di insetto coltivata in laboratorio, in colture di sospensione a base di proteine animali e con tecniche di ingegneria genetica che permettano di ottenere una ancor più rapida crescita del “prodotto di base”, oltre che un sapore accettabile.
Un gruppo di ricercatori della Tufts University (Massachusetts) ha ragionato su una tecnica che sia un punto di intersezione tra tutte le opzioni vagliate, e che ne risolva alcune criticità.
«Nonostante il suo immenso potenziale, la carne di insetto coltivata in laboratorio non è pronta per il consumo», spiega Natalie Rubio, prima autrice dello studio. «La ricerca è al momento orientata a padroneggiare due processi: lo sviluppo controllato di cellule di insetto in muscoli e grasso, e la combinazione di queste colture 3D in una consistenza simile a quella della carne. Per quest’ultimo campo, un’opzione promettente sono le spugne a base di chitosano, una fibra derivata da un fungo presente nell’esoscheletro degli invertebrati».
Il capitolo “sapore” arriverà solo in seguito.
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