“La salute degli animali è la salute di tutti”. Inizia così il primo rapporto annuale prodotto dall’Osservatorio del World Organisation for Animal Health.
“Questo non è solo il nostro motto: la salute animale, umana e vegetale sono interconnesse in modo tale che una minaccia per la salute di uno diventa una minaccia per tutti; e gli animali sono fondamentali per il benessere e i mezzi di sussistenza umani”.
Nel nostro mondo interconnesso, nessuna organizzazione può affrontare da sola le sfide sanitarie globali. Nel 2022, WOAH ha unito le forze con le organizzazioni partner per attuare un’agenda globale One Health. In questo approccio, il personale veterinario gioca un ruolo essenziale.
COVID-19, Ebola, SARS… Le pandemie che abbiamo dovuto affrontare negli ultimi decenni hanno costantemente dimostrato che abbiamo bisogno di una forte collaborazione internazionale per prevenire, prepararci e rispondere alle minacce sanitarie. Queste pandemie hanno qualcos’altro in comune: hanno tutte avuto origine negli animali. Per il bene della salute degli animali, per le nostre economie e comunità che dipendono dagli animali e per la nostra salute come esseri umani, il personale veterinario ha un ruolo chiave da svolgere in tutti gli sforzi contro le zoonosi e le pandemie in generale.
Il personale veterinario in cifre: 19 milioni fra veterinari e altro personale addetto alla sanità animale, 1 unità di forza lavoro è impiegato per ogni 2.611 capi di bestiame, sono oltre 49 miliardi gli animali da allevamento seguiti.
Il rischio pandemico è ai massimi storici in un mondo globalizzato, colpito dai cambiamenti climatici. In questo contesto, il personale veterinario è in prima linea nella lotta contro le malattie animali, siano esse zoonosi che possono colpire direttamente la salute umana, o malattie che possono decimare il bestiame, la fauna selvatica o le specie acquatiche e quindi avere un impatto sul benessere degli animali e sui mezzi di sussistenza umani.
WOAH ha lavorato con i suoi partner internazionali per delineare un piano quinquennale (2022-2026) One Health, concentrandosi su sei aree: la capacità di resilienza dei sistemi sanitari, le epidemie e pandemie zoonotiche emergenti e riemergenti, le malattie zoonotiche endemiche e malattie tropicali e trasmesse da vettori trascurate, i rischi per la sicurezza alimentare, la resistenza antimicrobica e l’ambiente.
Dagli archivi della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari, in Italia ci sono 35.255 medici veterinari iscritti all’Ordine, di cui il circa 46,5% sono donne. La distribuzione regionale dei veterinari non è uniforme, ma segue la densità di popolazione e di allevamenti. Le regioni con il maggior numero di veterinari sono la Lombardia (5.833), Emilia – Romagna (3.578), la Campania (2.848) e il Lazio (2.566), mentre quelle con il minor numero sono la Valle d’Aosta (107), il Molise (243) e la Basilicata (365).