Ricevere una pizza a domicilio senza alcun contatto con chi la consegna? Nei giorni in cui cambiano in modo stringente le nostre abitudini a causa del coronavirus, il food delivery si adatta alle indicazione di mantenere almeno un metro di distanza dagli altri. A lanciare il “contactless delivery” è Domino’s Pizza, la catena di pizzerie statunitense specializzata nell’asporto e nella consegna a domicilio, appunto.
Ora è infatti possibile ordinare la pizza attraverso il sito o l’app, pagare direttamente online (quindi senza scambio di banconote e monete al momento del ritiro) e indicare che si vuole ricevere una Hawaiana, una Pepperoni passion o altro a distanza di sicurezza.
A fare i conti con il droplet, ovvero con la distanza minima da osservare per diminuire il rischio del contagio, e con le norme di igiene sono però tutte le attività, compresi take away e delivery.
Mentre vige l’indicazione di restare il più possibile a casa, in molti hanno indicato la consegna a domicilio come un’alternativa per limitare gli spostamenti (per esempio una catena alimentare italiana ha introdotto la consegna gratuita per gli over 65) e insieme sostenere le attività che rischiano di essere messe in ginocchio dal blocco.
Inoltre ricordiamo che la Federazione Italiana Esercizi Pubblici (Fipe) e Assodelivery hanno redatto delle linee guida per adattare le attività del food delivery alle misure straordinarie di contenimento del contagio da coronavirus. E quindi dalla separazione dei locali destinati alla preparazione del cibo da quelli dove si ritira, al mantenimento della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e all’assenza di contatto diretto in tutte le fasi, consegna compresa. Sono alcune delle regole del nuovo decalogo di buone pratiche per garantire il servizio di delivery nel rispetto delle misure igienico sanitarie condivise dalla Fipe, Federazione dei pubblici esercizi e Assodelivery.