
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano una problematica sempre più diffusa in Italia. Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), il numero di centri dedicati a queste patologie è in crescita, segno di un’attenzione sempre maggiore verso la prevenzione e la cura di queste condizioni. A livello nazionale, sono stati mappati 214 centri specializzati, distribuiti in diverse regioni, per offrire assistenza a chi ne ha bisogno.
Dati Nazionali L’ISS evidenzia come i disturbi dell’alimentazione abbiano subito un incremento significativo negli ultimi anni. Questo ha portato a un potenziamento della rete assistenziale, con la creazione di nuovi centri e il rafforzamento delle strutture già esistenti. L’obiettivo è garantire un accesso più facile alle cure, con un approccio multidisciplinare che coinvolga medici, psicologi e nutrizionisti.
La Situazione in Emilia-Romagna Nel contesto regionale, l’Emilia-Romagna si distingue per un forte impegno nella lotta contro i disturbi dell’alimentazione. Secondo i dati della Regione, nel 2023 il Servizio Sanitario Regionale ha preso in carico 2.564 persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Di questi, 1.651 erano adulti e 913 minori, con una netta prevalenza del sesso femminile (circa il 95%). La fascia d’età più colpita risulta essere quella tra i 14 e i 24 anni.
Un aspetto positivo riguarda la riduzione dei ricoveri ospedalieri, diminuiti del 5,8% rispetto all’anno precedente. Questo dato suggerisce un miglioramento nella gestione territoriale dei pazienti, grazie alla creazione di percorsi strutturati che permettono un’assistenza più efficace senza la necessità di ospedalizzazione.
Iniziative e Prospettive Future In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla che si è tenuta il 15 marzo, la Regione Emilia-Romagna rinnova il proprio impegno nella sensibilizzazione su questi disturbi. L’obiettivo è diffondere una maggiore consapevolezza tra la popolazione e promuovere strategie di prevenzione efficaci. La Regione ha investito 5 milioni di euro in tre anni per migliorare i servizi dedicati, con particolare attenzione ai percorsi territoriali di presa in carico.
Il confronto tra i dati nazionali e quelli regionali dimostra che, pur essendo un problema diffuso in tutto il Paese, l’Emilia-Romagna sta adottando misure concrete per affrontarlo. Il potenziamento delle strutture territoriali e il rafforzamento delle reti di supporto rappresentano passi fondamentali per garantire una migliore qualità di vita alle persone affette da disturbi dell’alimentazione.