Utilizzare insetti che si nutrono di materia organica in decomposizione per la produzione di biocarburanti avanzati, materiali innovativi biodegradabili o fertilizzanti agricoli (ammendanti).
È l’obiettivo di un progetto condotto da un team di ricercatori del Centro ENEA della Casaccia che punta ad alimentare le larve di un insetto saprofago (la saprofagia indica un regime alimentare animale basato su materia organica animale o vegetale in avanzato stato di decomposizione ndr), un dittero conosciuto come “Black Soldier Fly”, con cibo di cui è “ghiotto”, come i fanghi di depurazione di acque reflue, letame e scarti dell’industria agro-alimentare o della gestione del verde.
Durante la crescita le larve riescono ad operare la bioconversione di questi substrati organici, trasformandoli in molecole quali lipidi, proteine e polisaccaridi che possono trovare applicazione in campo energetico, cosmetico, farmaceutico e agroindustriale.