E’ recentissima la notizia della comparsa di trichinellosi in alcune decine di persone che in Piemonte hanno mangiato carne di cinghiale non cotta.
Quanto avvenuto ha riportato all’attenzione il problema di questa malattia negli animali selvatici, che spesso, a torto è ritenuto marginale.
Per individuare gli animali ammalati è fondamentale l’esecuzione dell’esame trichinoscopico, che viene effettuato dopo la macellazione e che consente di individuare la presenza del parassita e quindi di escludere le carni infestate dal consumo alimentare.
La maggioranza delle persone è convinta che la carne degli animali selvatici o che vivono allo stato brado siano sicure in quanto esenti da trattamenti farmacologici e quindi prive di residui di sostanze chimiche. Purtroppo la realtà è molto diversa e la migliore sicurezza alimentare si ottiene proprio consumando alimenti provenienti da animali sottoposti a “regimi” di prevenzione e con un controllo sanitario veterinario costante.
Altrettanto importante è il controllo alla macellazione: questo aspetto potrebbe sembrare superfluo per gli animali che arrivano da allevamenti controllati; non c’è invece nulla di scontato perché un accurato esame ispettivo pre e post macellazione può consentire di scoprire la presenza di malattie a carattere zoonotico, ma anche capire se gli animali sono stati sottoposti a trattamenti farmacologici non consentiti.
In questi giorni sono stati diffusi messaggi allarmistici che possono aver creato preoccupazioni per chi consuma carne di cinghiale. In realtà il problema può essere facilmente risolto facendo controllare dai Veterinari le carni degli animali; nel caso ci fossero dei dubbi può essere sufficiente mangiare soltanto le carni cotte.