La Giornata europea di sensibilizzazione sugli antibiotici (EAAD) è un’iniziativa sanitaria europea coordinata dal Centro Europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Fornisce una piattaforma e un supporto per le campagne nazionali sull’uso prudente degli antibiotici nell’Unione Europea e si svolge ogni anno in tutta Europa il 18 novembre.
Quest’anno l’attenzione si concentrerà sugli obiettivi stabiliti nella raccomandazione del Consiglio recentemente adottata sull’intensificazione delle azioni dell’UE per combattere la resistenza antimicrobica in un approccio One Health.
Come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, solo in Europa, 25.000 decessi all’anno sono dovuti ad infezioni da batteri resistenti agli antibiotici.
Ma cosa si intende per “animicrobicoresistenza”? “L’antimicrobicoresistenza è il fenomeno per cui un farmaco antimicrobico perde la sua efficacia nel trattare le infezioni causate da microorganismi che originariamente era in grado di eliminare“.
Ad oggi: 1/3 delle infezioni è causato da batteri resistenti agli antibiotici, il 75% delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è rappresentato da infezioni correlate all’assistenza; l’impatto delle infezioni da batteri resistenti agli antibiotici è pari a quello di tubercolosi, influenza e HIV/AIDS messe insieme.
Ricordiamo che, come precisa ECDC, la resistenza agli antibiotici è la capacità dei batteri di contrastare l’azione di uno o più antibiotici. L’uomo e gli animali non sviluppano resistenza ai trattamenti antibiotici, ma i batteri trasportati dall’uomo e dagli animali possono farlo.
Quindi è un problema che coinvolge tutti!
La resistenza agli antibiotici si diffonde: nella comunità, nelle strutture sanitarie, negli allevamenti e nei viaggi.
Guardiamo nel dettaglio: nell’uomo gli antibiotici sono prescritti per la cura delle infezioni. Tuttavia, i batteri possono sviluppare una resistenza agli antibiotici come naturale reazione di adattamento. I batteri resistenti agli antibiotici possono successivamente diffondersi dalle persone trattate ad altre persone.
I pazienti possono ricevere un trattamento antibiotico in ambiente ospedaliero e veicolare in tal modo batteri resistenti agli antibiotici. Questi batteri possono diffondersi ad altri pazienti attraverso il contatto con mani poco pulite o oggetti contaminati. Una volta dimessi dall’ospedale, i pazienti possono trasmettere questi batteri resistenti ad altre persone se non si seguono le comuni regole igieniche.
Gli animali possono essere trattati con antibiotici e pertanto possono veicolare batteri resistenti agli antibiotici. Gli ortaggi possono essere contaminati da batteri resistenti agli antibiotici provenienti dal letame usato per concimare. I batteri resistenti agli antibiotici possono diffondersi all’uomo attraverso il cibo e il contatto diretto con gli animali.
I turisti che necessitano di cure ospedaliere durante un soggiorno in un paese ad alta prevalenza di resistenza antibiotica possono fare ritorno nel paese d’origine portando con sé batteri resistenti agli antibiotici. Anche i turisti che non sono venuti a contatto con i servizi sanitari possono trasportare e importare batteri resistenti, acquisiti attraverso il cibo o l’ambiente durante il viaggio.
Il fenomeno dell’AMR deve essere considerato dal punto di vista sia della salute umana sia della salute e del benessere degli animali, irrevocabilmente e strettamente interconnesse, nonché della sicurezza degli alimenti e della salubrità dell’ambiente.
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